Leggo e vedo le anime belle del 110%.
Liberali a tempo ritardato, esperti di conti pubblici fuori tempo massimo, smemorati professionali. Tutti adesso sanno tutto e invece non sanno niente. Non ci stanno capendo niente, meno ancora di quando era necessario capire in tempo.
Lo dico con cognizione di causa.
Come ho già scritto, il super bonus 110 non doveva essere fatto. Non così.
Avevo inviato, subito dopo i primi annunci, una approfondita analisi al Presidente di Enea e al Presidente della Commissione Finanza della Camera e a un bel po’ di giornalisti economici.
Era chiaro, 110 era troppo, non puoi togliere la concorrenza dal mercato e non puoi regolarla con la burocrazia. Non puoi imporre prezzi massimi, tetti, perché poi quelli diventano subito, minimi, base di calcolo, drogando così il mercato.
Non puoi dire, tu Stato, vi faccio la casa gratis, senza porre un limite in termini di spesa, di finanza pubblica, perché è evidente che la spesa va fuori ogni controllo.
Non puoi aprire alle Banche, trasformando così il credito in moneta. Poi le banche chiudono e il credito diventato moneta diventa subito carta straccia. Una follia.
Prima la cessione del credito si poteva fare, ma non in banca. Il credito poteva essere scontato dalle imprese dentro la filiera delle stesse,
impegnate nel singolo lavoro. E il bonus massimo era all’85. Per la sismica.
Era più che sufficiente. Ed era un meccanismo virtuoso.
Erano chiare, quindi, le conseguenze del 110.
Ma si è voluto farlo lo stesso.
Ed era chiaro che non ci sarebbe stata copertura finanziaria. Che i conti sarebbero esplosi.
Domanda: il Ministero dell’Economia che oggi si straccia le vesti dove era? Dove era la Ragioneria Generale dello Stato? Dove erano i servizi studi di Camera e Senato? Dove erano gli economisti che oggi si scandalizzano?
Forse dal geometra a farsi fare il progetto per la villetta gratis.
Mi sono occupato di 12 leggi finanziarie e di centinaia di altre leggi, la stanzetta della Ragioneria dello Stato era un incubo anche per emendamenti che costavano pochi euro.
Sul super bonus non pervenuta.
Poi, diciamola tutta, Draghi. Con Giorgetti. Sono corresponsabili.
Mi spiace ma è così.
Il Governo Draghi doveva intervenire. Di fronte ad un rischio conti pubblici abnorme, il Governo dei conti pubblici doveva intervenire energicamente. Cambiare i bonus, creare mercato, concorrenza, tenere fuori le banche. Ripristinare i meccanismi precedenti. Non lo ha fatto. Cosa ha fatto? Una furberia. Poco liberale. E non trasparente.
Ha bloccato tutto, bloccando Cassa depositi e Prestiti e irrigidendo l’Agenzia delle Entrate, senza cambiare la legge. Mettendo così nei guai imprese e lavoratori e condomini.
Buca le gomme della macchina senza cambiare la macchina. È più di una truffa. È quasi un crimine.
Poi il Ministro Giorgetti cambia la norma. Poi la ricambia, bloccando tutto, dopo soli due mesi.
E che succede così? Da Draghi a Giorgetti a Meloni? Che lo Stato, nel tentativo molto complicato, di bloccare l’emoragia, la scarica su imprese e famiglie.
Uccidendo, inoltre, il mercato.
Quindi più spesa, meno Pil, aziende in crisi con in pancia carta straccia, condomini dentro impalcature deserte. Fenomeni.
C’è di più, c’è di peggio, molto peggio.
Lo Stato blocca i crediti, le aziende di Stato li comprano a condizioni da usura. Facendo grandi affari. I giornali e le televisioni che incassano la pubblicità dalle aziende di Stato non dicono niente. Allora?
Un capolavoro a più mani. Opera di più governi. Da Conte a Meloni.
Non faccia lo scandalizzato Giorgetti.
Trovi soluzioni.
Cosa bisogna fare? Non si può tornare del tutto indietro visto che abbiamo la prospettiva europea Case Green
Allora bisogna abbassare i bonus. La concorrenza è regolatore principale di mercato e spesa. Tornare ai meccanismi precedenti. Ripristinare la cessione del credito ma solo per le imprese dentro la filiera produttiva del singolo intervento e per le opere nelle aree terremoto e per le case popolari, dove lo Stato è chiamato a spendere comunque soldi pubblici.
Fuori le banche.
È chiaro.
Ma non si fa. Si fanno mezze cose che non servono a nulla. Si rilanciano gli scandali sulle truffe( che non sono del 110, che ha regole e precorsi difficilmente aggirabili, ma del precedente Bonus Facciate, il più amato dalle Banche!), si discutono emendamenti truffa.
Una follia.
Uno Stato folle.
Sergio Pizzolante