12° Congresso FULI-CSdL:Per salvare e sviluppare l’occupazione, occorre un’economia basata sul lavoro e la trasparenza

La FULI si schiera con decisione a sostegno dell’economia sana, per un nuovo modello di sviluppo basato sulla trasparenza, sul lavoro, sulla riforma delle istituzioni e sull’adesione all’Unione Europea, considerando inutile e dannosa ogni velleità di conservare un modello vecchio basato su capisaldi che non esistono più e che mettono a rischio l’economia reale del paese. La preoccupazione per la crisi economica e i contraccolpi delle iniziative italiane con la minaccia della black list, sono state il filo conduttore della prima parte della relazione introduttiva letta da Enzo Merlini, a nome del Direttivo FULI, al 12° Congresso FULI-CSdL, svoltosi oggi all’Hotel San Giuaseppe di Valdragone. Federazione che rappresenta il settore più colpito dalla crisi economica, e che conta il maggior numero di lavoratori che hanno perso il posto di lavoro.
“La grande colpa della politica e dell’economia sammarinese – ha detto Enzo Merlini – è stata quella di pensare di poter rattoppare il sistema fondato sull’anonimato societario e sul segreto bancario, senza metterlo in discussione, ed ora sta crollando senza avere predisposto un’alternativa concreta. Da diversi anni, prima della crisi, la CSdL ha rivendicato la trasformazione della nostra economia, affinché fosse basata sul lavoro, l’evoluzione in senso più democratico delle nostre istituzioni ed una nuova collocazione internazionale di San Marino. Ora va difesa la nostra economia reale, che è seriamente messa in pericolo non solo dalle iniziative politiche del nostro grande vicino, ma anche dalla campagna mediatica che è stata messa in atto e che dipinge il nostro Paese come un covo di furfanti.”
Bisogna quindi aprire la stagione delle riforme; per questo è necessario che tutto l’arco parlamentare e sociale si unisca per uscire dall’emergenza e ridare ai cittadini speranze per il futuro. “Non è più possibile – ha proseguito Merlini – rinunciare ad essere presenti nei contesti internazionali a noi più vicini, come la UE, svincolandoci dall’abbraccio unico del nostro grande vicino, che peraltro è chiamato ad eseguire le direttive comunitarie, perché siamo collocati sia geograficamente che politicamente in quel contesto. Le nostre imprese vendono e acquistano i loro prodotti sulla base delle regole comunitarie ed abbiamo bisogno di trovare all’interno della UE degli alleati, quindi anche al di fuori dell’Italia, che riconoscano le esigenze di un così piccolo Paese.”
Per essere riconosciuti dagli altri paese europei, occorre modificare sostanzialmente il nostro assetto istituzionale, perché non possiamo continuare con un sistema nel quale la politica è determinante non solo sul piano legislativo, ma anche su quello amministrativo. È necessario dotarsi di una carta costituzionale che determini l’effettiva separazione dei tre poteri fondamentali dello Stato: legislativo, esecutivo e giudiziario. “È fondamentale – ha detto Enzo Merlini – che all’esterno l’immagine di San Marino diventi quella di un Paese con la faccia pulita e fonte di opportunità di investimento, coniugando le riforme con un progetto di sviluppo che ancora non si vede, ma che la CSdL ha deciso autonomamente di mettere a disposizione del Paese, attraverso il suo “Progetto di sviluppo di San Marino” . Per semplificare, alcuni punti in particolare: la riforma fiscale e degli incentivi alle imprese; la riforma delle pensioni; la riforma degli ammortizzatori sociali, coniugata con un nuovo sistema di politiche attive per il lavoro, fondate sul diritto-dovere alla formazione permanente.”

 
“Nel 2009 come Federazione Industria – ha ricordato nella relazione Enzo Merlini – abbiamo dovuto affrontare 143 vertenze occupazionali per un totale di 432 lavoratori coinvolti e, nei primi 4 mesi del 2010, 45 casi di riduzione del personale hanno lasciato senza lavoro altre 166 persone. Se in alcuni casi le aziende hanno sfruttato la crisi per licenziare chi dava fastidio, è altrettanto vero che l’insieme dei fattori negativi che sta attanagliando la RSM sta mettendo in ginocchio diverse imprese, che sempre più spesso manifestano problemi finanziari per la insolvenza dei loro clienti e la stretta creditizia determinata dallo scudo fiscale ha prosciugato la liquidità del sistema bancario. Per questo serve uno scatto di orgoglio, in termini di protesta forte, da parte della società civile, e noi dobbiamo farci promotori nel manifestarlo, per spingere il Governo a dimostrare al nostro vicino, che a quanto pare non crede vi sia questa reale volontà, che vogliamo davvero far diventare trasparente il nostro sistema economico.”
Non sono mancate critiche all’ANIS, “che ora si erige a soggetto moralizzatore quando i danni sono fatti, mentre fino all’ultimo ha difeso strenuamente il modello che oggi viene messo in discussione e che dovrà inesorabilmente essere sostituito. L’ANIS ha decretato il fallimento del tavolo tripartito, rifiutandosi di firmare l’accordo del 9 luglio, e quindi lasciando senza contratto gli 8mila lavoratori dell’industria, anche a causa della debolezza del Governo. Ha rilanciato sulla flessibilità e ha dato disposizione alle aziende di applicare tabelle retributive unilaterali, non concordate col sindacato. Hanno dato una dimostrazione di grande dignità quei Consigli di Fabbrica e quei lavoratori che hanno chiesto alle loro aziende di non applicare le tabelle unilaterali dell’ANIS, affermando che deve essere il contratto di lavoro a stabilire gli aumenti delle loro buste paga”
Ci sono categorie di lavoratori che rischiano di essere esclusi per lungo tempo dal mercato del lavoro, quali le donne e le persone in età avanzata senza particolari professionalità, oltre ai giovani alla ricerca delle loro prime esperienze. Occorre sviluppare altre ipotesi di intervento, che possono essere di carattere temporaneo. “Ad esempio – ha affermato Merlini – su base volontaria, si potrebbe verificare la possibilità per i lavoratori che perdono il posto di lavoro aventi alle spalle carriere lavorative lunghe e che sono prossimi al pensionamento, di congelare la loro posizione.” A San Marino la ricollocazione è complicata proprio per l’assenza di nuove alternative occupazionali, fin quando non si metteranno in atto i progetti di sviluppo indicati. “Non si possono lasciare quei lavoratori al loro destino; occorre un’azione forte di tutto il movimento sindacale, dando seguito all’iniziativa intrapresa con lo sciopero generale del 16 dicembre scorso, le cui motivazioni sono tuttora attuali, anzi si sono accentuate.” Si è quindi sviluppato un ampio dibattito, con una trentina di interventi. Dibattito concluso dall’intervento di Giuliano Tamagnini, delegato dal Segretario Generale Giovanni Ghiotti. Durante i lavori Congressuali, sono stati approvati all’unanimità dal 12° Congresso FULI due ordini del giorno, che si riportando di seguito.
Ufficio Stampa CSdL

 
1° ORDINE DEL GIORNO
Il 12° Congresso FULI-CSdL, in occasione della giornata mondiale della sicurezza sul lavoro, indetta per oggi dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro, e a cui la CSdL aderisce, nel ricordare tutti i lavoratori che a San Marino hanno perso la vita a causa di infortuni sul lavoro e tutti coloro che hanno subìto incidenti professionali, sottolinea con forza la necessità di far crescere una nuova cultura sulla sicurezza, per affermare in ogni settore del mondo del lavoro ambienti sicuri per la salute, prevenire gli infortuni e le malattie professionali.
Denuncia il perdurare di forti lacune nell’applicazione della legge sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e la necessità di rivederne alcune sue parti a dodici anni dalla sua approvazione. Al contempo denuncia la caduta in prescrizione di diversi procedimenti penali per infortuni, anche gravi, sul lavoro, che vanificano l’effetto deterrente delle norme di legge e danno un messaggio di sostanziale impunità verso i reati commessi nel campo della sicurezza.
Il 12° Congresso FULI torna a chiedere alle autorità di Governo da un lato di rivedere e completare la legge 31/98, emanando tempestivamente i Decreti attuativi tuttora mancanti, e dall’altro di inasprire l’impianto sanzionatorio e di modificare le procedure per la celebrazione dei processi penali per infortunio, affinché non vengano archiviati o cadano in prescrizione, e chi ha responsabilità negli infortuni sul lavoro sia punito con certezza e severità.

 
12° Congresso FULI-CSdL

Approvato all’unanimità
2° ORDINE DEL GIORNO

 
Le dimostrazioni organizzate da settori della società civile e del mondo economico sono utili se servono a dare una spinta forte alla trasparenza e al rinnovamento dell’economia, alle riforme necessarie per rendere San Marino uno Stato moderno, e a scuotere il mondo politico che finora non ha messo in campo un’azione adeguata a tutelare la sovranità del paese e a delineare un nuovo modello di sviluppo sano e competitivo.  Nel solco della campagna avviata fin dall’autunno scorso dalla CSU “Rompiamo l’immobilismo”, il 12° Congresso FULI considera necessario che il sindacato organizzi una grande manifestazione, anche attraverso un nuovo sciopero generale, per chiamare i lavoratori e la società civile a far sentire la propria voce sui temi posti, in particolare per sostenere l’economia sana di questo Paese, la salvaguardia dell’occupazione ed il loro sviluppo attraverso le necessarie politiche e riforme in campo istituzionale, sociale, fiscale ed economico.
L’Esecutivo deve fare tutto il necessario per consentire l’uscita di San Marino dalla black list italiana e creare le condizioni per la firma dell’accordo contro le doppie imposizioni con l’Italia, e al contempo deve provvedere rapidamente a tracciare le basi di un nuovo modello di sviluppo virtuoso capace di affermare un’economia solida e competitiva, in grado di creare posti di lavoro qualificati e sicuri.
Ribadisce in tal senso l’importanza e il valore del “Progetto di sviluppo di San Marino 2007-2010”, elaborato dalla CSdL quale contributo progettuale per creare un nuovo modello di sviluppo basato sul lavoro e la formazione, la qualità dei prodotti e l’innovazione, e la necessità per San Marino di allargare i proprio orizzonti nei rapporti internazionali ricercando l’adesione negoziata all’Unione Europea.

 
12° CONGRESSO FULI

Approvato all’unanimità