Il 17° Congresso della Confederazione Sammarinese del Lavoro, approva e fa propri il documento di base e il relativo allegato, gli interventi del Segretario Generale uscente e del nuovo Segretario Generale, ed esprime apprezzamento per il ricco ed importante dibattito che si è sviluppato durante i lavori congressuali. Approva e fa proprio il documento “Progetto di sviluppo di San Marino 2007-2010” della CSdL, dando mandato agli organismi dirigenti della Confederazione di avviare un serrato e approfondito confronto con tutte le espressioni del mondo politico, istituzionale, economico e sociale, affinché rappresenti un contributo progettuale in grado di fornire concretamente indicazioni importanti per tracciare le migliori linee per uscire dalla crisi e avviare un rinnovato modello di sviluppo per la Repubblica di San Marino.
San Marino nella UE – Le istituzioni sammarinesi devono avviare l’iter per l’ingresso negoziato di San Marino nella Unione Europea, per offrire al paese maggiori opportunità di sviluppo e di crescita sul piano economico, sociale e culturale in un contesto di rapporti internazionali più ampio, salvaguardando le peculiarità di piccolo Stato e la sua identità storico-istituzionale e culturale. La CSdL è impegnata in tal senso a promuovere un ampio dibattito nel paese.
Trasparenza, legalità e credibilità internazionale – San Marino deve completare il percorso di adeguamento del suo impianto legislativo in campo economico e bancario-finanziario, affinché sia pienamente compatibile con gli standard internazionali in materia di trasparenza, per cogliere l’opportunità di essere un membro accettato della comunità internazionale. La CSdL è impegnata, coinvolgendo la società civile, ad indurre le Istituzioni e la Magistratura a reprimere e sradicare ogni possibile infiltrazione di attività malavitose e illecite all’interno del tessuto economico e sociale sammarinese, con l’obiettivo di affermare la legalità in ogni ambito della vita pubblica.
Rapporti con l’Italia – Occorre uscire dalla black list italiana e creare le condizioni per giungere alla firma in tempi rapidi di un positivo accordo con l’Italia contro le doppie imposizioni che ricrei un clima di fiducia e collaborazione tra i due Stati, consenta alle aziende sammarinesi di operare senza penalizzazioni e salvaguardi la sovranità del nostro Stato. In tale ambito vanno tutelati i diritti dei lavoratori frontalieri sia sul piano fiscale che dei diritti complessivi.
Progetto per uno sviluppo di qualità e per il rilancio dell’occupazione – San Marino deve adottare un progetto di sviluppo che rinnovi profondamente il modello economico, attraverso la tutela delle tante aziende sane e l’implementazione di attività produttive competitive sui mercati, basate sulla centralità del lavoro, la qualità dei beni e dei servizi prodotti, l’innovazione tecnologica, la conoscenza e i saperi, alimentati da percorsi di formazione permanente. Vanno attirati nuovi investimenti nell’economia reale capaci di creare posti di lavoro di qualità e sicuri, indicando nella green economy uno dei settori su cui puntare maggiormente.
Nuove forme di solidarietà – Prevedere e verificare, attraverso un confronto all’interno della CSU, nuove forme di solidarietà verso i lavoratori che hanno perso il posto di lavoro e che hanno necessità di sostegno al reddito una volta terminati gli effetti degli ammortizzatori sociali.
Contrattazione – Va rilanciato l’impegno per portare a positiva conclusione i rinnovi contrattuali del settore industria, dell’edilizia, del commercio, dei servizi e dei contratti che andranno a scadere nel corso del mandato congressuale, adottando le necessarie iniziative e strategie. Si conferma l’obiettivo di protezione contrattuale di tutti i settori del mondo del lavoro ancora non coperti contrattualmente, e di rappresentare adeguatamente quell’universo di nuove figure professionali createsi nel mondo del lavoro che necessitano di nuove forme di rappresentanza sul piano contrattuale, anche individuando nuove modalità e prassi organizzative per conoscerne i bisogni e rappresentarne le istanze.
Politiche del lavoro – Va perseguita la riforma delle politiche del lavoro, per dare sbocchi professionali adeguati e di qualità ai giovani e ai tanti lavoratori che hanno perso l’occupazione a causa della crisi. È necessario affermare un ruolo più attivo e dinamico degli uffici del lavoro per migliorare l’incontro tra la domanda e l’offerta di occupazione, secondo principi di diritto e pari opportunità, promuovere la stabilizzazione dei rapporti di lavoro, adottare politiche innovative per l’inserimento dei lavoratori disabili, completare la regolamentazione dei lavori atipici e dell’outsourcing, introdurre un adeguato ed efficace sistema sanzionatorio. In tal senso, va avviata una efficace campagna per sradicare ovunque la piaga del lavoro nero e portare a regolarizzare tutti i rapporti di lavoro.
La formazione – San Marino deve investire nella formazione rendendola la principale leva competitiva del paese. Vanno creati percorsi di formazione permanenti in grado di accompagnare le persone sia nel passaggio dalla scuola al mondo del lavoro, sia durante la carriera lavorativa, per fornire le conoscenze necessarie per evolvere continuamente le proprie capacità professionali ed essere sempre spendibili nel mondo del lavoro, anche nei casi, sempre più frequenti, di cambio di lavoro. È indispensabile che la scuola realizzi un’efficace azione di orientamento scolastico, per fornire agli studenti le necessarie indicazioni circa i possibili sbocchi occupazionali che possono offrire i diversi indirizzi di studio. Una funzione, questa, rispetto alla quale anche il Network Informagiovani fornisce il proprio contributo, con particolare attenzione a promuovere la conoscenza circa le competenze per nuovi lavori.
Equità fiscale – Va realizzata un profonda riforma delle norme in campo tributario, introducendo il quoziente familiare e nuove forme di accertamento dei redditi in grado di accertare le reali disponibilità economiche e patrimoniali di tutti i cittadini, recuperando le consistenti quote di elusione presenti in alcuni settori del lavoro autonomo.
Stato sociale e sanità – Lo stato sociale va potenziato e riqualificato, affinché sia in grado di dare risposte adeguate alle mutate e più complesse esigenze che esprime la società. Si riafferma la centralità del sistema pubblico e universalistico. L’atto riorganizzativo dell’ISS deve puntare ad un sistema efficace, razionale e gestito con criteri di efficienza e managerialità, al fine di migliorarne i livelli qualitativi dello stato sociale. Il sistema sanitario sammarinese deve raggiungere livelli di eccellenza ed essere messo in rete con i sistemi sanitari delle aree limitrofe.
Riforma della PA e delle Istituzioni – La PA deve diventare uno dei principali motori dello sviluppo del paese. La riforma della PA dovrà essere sviluppata sotto forma di autonomia gestionale, in un clima di confronto costruttivo con il Sindacato. L’azione del sindacato deve essere tesa, oltre che alla promozione dei diritti dei lavoratori, alla valorizzazione professionale delle risorse interne sollecitando le capacità di assunzione di responsabilità nei vari ruoli. Un impegno particolare va profuso per superare definitivamente la grave e inaccettabile piaga del precariato.
L’AASS, nella sua forma organizzativa rappresentata dalla Multiservizi Spa, deve restare un’importante patrimonio della collettività di proprietà pubblica, avviando una profonda riorganizzazione per raggiungere migliori livelli di efficienza e dinamicità nella gestione dei servizi energetici. Occorre un preciso progetto di rilancio e sviluppo dell’AASP, che superi l’attuale situazione di incertezza, provvedendo all’adeguamento degli organici delle squadre e cantieri produttivi.
La riforma delle istituzioni sammarinesi deve realizzare un reale e compiuto stato di diritto, a partire dalla reale separazione dei poteri dello Stato, evitandone concentrazioni e attribuzioni a poche persone, per dare certezze ai cittadini, ai lavoratori e alle imprese circa i propri diritti e doveri, e per essere in grado di rapportarsi pienamente con le istituzioni europee e internazionali.
Riforma previdenziale – Va completata la riforma pensionistica portando a compimento la legge del 2005 (Testo Unico, art. 12). È opportuno approfondire la possibilità di indirizzare il sistema pubblico verso un nuovo impianto che tenga conto dei contributi versati nell’arco della vita lavorativa. Ciò per garantire l’equilibrio finanziario del sistema ed assicurare trattamenti pensionistici equi per le nuove generazioni. Tutto questo considerando i necessari meccanismi di solidarietà verso i redditi da lavoro dipendente più bassi. È urgente risolvere la problematica del deficit dei fondi pensionistici di artigiani e commercianti, che continuano a determinare una grave perdita delle risorse del Bilancio dello Stato. Contestualmente va introdotta la previdenza complementare, su base volontaria, mediante fondi pensionistici collettivi di natura contrattuale.
Sicurezza nei luoghi di lavoro – Per far crescere una reale cultura della sicurezza e affermare in ogni settore del mondo del lavoro ambienti sicuri per la salute, prevenire gli infortuni e le malattie professionali, vanno superate le forti lacune nell’applicazione della legge sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, che va rivista e aggiornata in alcune sue parti. Vanno approvati i Decreti Reggenziali ancora mancanti, fondamentali per la corretta applicazione della legge. Occorre inasprire l’impianto sanzionatorio e modificare le procedure per la celebrazione dei processi penali per infortunio, affinché non vengano archiviati o cadano in prescrizione; chi ha responsabilità negli infortuni sul lavoro deve essere punito con certezza e severità, per non vanificare la funzione di deterrenza delle norme. Va ripresa con decisione l’azione per la nomina e la formazione degli RLS, rilanciando l’importante ruolo di questa figura fondamentale per il buon funzionamento delle legge.
Le politiche per gli anziani – Occorre sostenere la realizzazione degli obiettivi presenti nella “Carta dei diritti delle persone anziane”, rivendicando da parte dello Stato politiche di inclusione sociale rivolte agli anziani, attraverso un nuovo patto di solidarietà tra le generazioni, e migliorando il sistema dei servizi per i pensionati. Il bilancio dello Stato deve prevedere appositi capitoli di spesa per realizzare gli interventi economici, sociali e socio-sanitari a sostegno del reddito e dei diritti degli anziani e delle persone non autosufficienti affinché possano vivere con dignità in qualunque condizione si trovino. I pensionati devono poter disporre di spazi di partecipazione attiva alla vita sociale e politico-istituzionale, al pari di tutti i cittadini.
Unità sindacale – CSU Servizi. Il percorso di unità sindacale va proseguito realizzando tutti gli obiettivi del documento unitario “Sviluppo dei rapporti unitari nella CSU”, allo scopo di favorire e aumentare la partecipazione e il ruolo dei lavoratori e dei pensionati, e raggiungere livelli sempre più avanzati di unità all’interno del sindacato unitario. La stessa società “CSU Servizi”, deve rappresentare, oltre ad un’evoluzione del sistema dei servizi erogati dal sindacato ai cittadini, un terreno dove consolidare i rapporti unitari.
La formazione sindacale – Va proseguito rendendolo sempre più qualificato ed efficace, il percorso di formazione sindacale per i quadri di base, al fine di fornire loro gli strumenti e le conoscenze necessarie per una maggiore consapevolezza e responsabilità nel proprio ruolo, e renderli il braccio operativo della Confederazione direttamente sui posti di lavoro, creando altresì i presupposti per il ricambio del gruppo dirigente. Vanno anche creati percorsi specifici ad alto livello per i dirigenti sindacali e per quei quadri che dimostrano particolare interesse e attitudine allo svolgimento del ruolo di rappresentante o dirigente sindacale.
I servizi – Va sviluppata ulteriormente la politica dei servizi che la CSdL da diversi anni ha avviato con sempre crescente successo, attraverso lo Sportello Consumatori, la Carta dei Servizi, il Servizio Badanti, l’assistenza alle domande per il credito sociale, il servizio frontalieri, per dare riposte ai bisogni dei lavoratori, dei pensionati e dei cittadini anche al di fuori del mondo del lavoro e rendere praticabili i diritti di cittadinanza. Un’attenzione particolare va rivolta al Network “Informagiovani”, da poco costituitosi, che ha l’obiettivo di aggregare i giovani e fornire loro supporto e indicazioni importanti circa le migliori opportunità che possono ricercare sul territorio, per favorire la loro crescita culturale, economica e sociale, affinché possano mettere le loro esperienze e abilità al servizio del paese.
Nuove forme di rappresentanza dei lavoratori – Per far evolvere e rendere più attuali le norme sulla rappresentanza dei lavoratori nella contrattazione, occorre approfondire le ipotesi progettuali indicate nell’allegato al documento di base, delineando le scelte più efficaci e condivise per realizzare nuove modalità di rappresentanza dei lavoratori, in grado da un lato di tutelare al meglio i diritti degli stessi lavoratori, e dall’altro di realizzare condizioni di maggiore rappresentatività sul piano contrattuale.
Mobilitazione – Nel quadro della campagna unitaria “Rompiamo l’immobilismo”, la Confederazione è impegnata a promuovere una nuova e forte fase di mobilitazione, che coinvolga anche la società civile, a sostegno delle finalità dell’intera mozione conclusiva e in particolare degli obiettivi di trasparenza e legalità in ambito economico e sociale, per creare i presupposti per un nuovo modello di sviluppo economico. Ciò dando una scossa e una spinta al mondo della politica affinché metta in atto questo profondo rinnovamento, e vengano superate tutte le resistenze di quei soggetti che si oppongono ai cambiamenti e che vorrebbero mantenere il più a lungo possibile lo status quo. Fase di mobilitazione finalizzata anche alla positiva conclusione dei contratti di lavoro aperti.
14 maggio 2010