
(ANSA) – MILANO, 09 OTT – Un giovane straniero che, giunto in
Italia dalla Guinea, non era riuscito a integrarsi ma anzi aveva
iniziato un percorso che lo aveva ridotto come uno sbandato, è
stato ‘salvato’ grazie a una gara di solidarietà che ha
coinvolto i medici dell’ospedale Niguarda che lo hanno curato,
la Polizia di Stato e le autorità consolari del suo Paese. Ora
il 23enne verrà rimpatriato e potrà riabbracciare la sua
famiglia, che lo credeva morto.
La storia è stata diffusa oggi dalla Questura di Miano, dove
il ragazzo vive. “Mustafa è un ragazzo di 23 anni che sei anni
fa ha lasciato il suo paese, Guinea Conakry, ed è arrivato in
Italia: una storia apparentemente simile a quella di tanti
ragazzi africani che giungono qui con un sogno, un futuro
migliore, ma che non sempre riescono a realizzarlo. Mustafa in
questi anni ci prova, ma non riesce ad integrarsi iniziando così
a vivere in clandestinità, senza un’identità, senza una casa e
senza un lavoro.
A giugno scorso è stato trovato a Milano in stato
confusionale e in precarie condizioni igieniche ed è stato
accompagnato presso il Pronto Soccorso
dell’ospedale Niguarda: grazie alla sensibilità dei medici del
Centro di Etnopsichiatria e alla necessità di dare un’identità
al giovane africano, è
iniziata una stretta collaborazione tra l’ospedale Niguarda,
l’Ufficio immigrazione della Questura di Milano e il Consolato
della Guinea.
Il Console della Guinea, grazie alle informazioni fornite
dall’Ufficio Immigrazione milanese, con non poche difficoltà, è
riuscito a rintracciare la
sua famiglia in Guinea Conakry che lo riteneva morto: dopo
averlo cercato e sperato di riabbracciarlo per tanti anni,
infatti, avevano perso le speranze di
trovare il figlio che ormai aveva perso i contatti con tutti i
familiari.
I poliziotti della Questura di Milano, con impegno ed
entusiasmo, hanno organizzato il rientro con un volo di linea,
direzione Conakry, ove ad accoglierlo
ci sarà tutta la sua famiglia. (ANSA).
—
Fonte originale: Leggi ora la fonte