E se anche noi inviassimo 25.000 ( si! venticinquemila) a Napolitano? E se anche noi sammarinesi Doc , che siamo ancora sulle 25.000 unità ci facessimo sentire usando questo escamotage postale, sicuri che per lo meno riusciamo a varcare le porte del Quirinale ? Non si sa poi che fine faranno le nostre missive, vista la “non” risposta data da Napoletano ai nostri Capitani Reggenti, che si sono abbassati a scrivergli. Non si sa se giungeranno sul suo tavolo ,dietro al quale sventola sempre una bandiera tricolore, oppure se visionate dai segretari oppure direttamente cestinate. 25.000 cartoline, raffiguranti i nostri tre monti ( si prega di non fraintendere) che illustrino la situazione in cui si trova la nostra Repubblica dopo che si è adeguata alle direttive e alle legittime scorribande finanziarie di un suo ministro che ha esercitato i suoi diritti nel difficile tentativo di risanare le finanze italiane , che denunci la sua chiusura nei nostri confronti nel non volerci ricevere per giungere ad una riappacificazione fra i nostri due paesi . Anche per spiegare i motivi di una doppia tassazione per i suoi cittadini che hanno trovato lavoro a San Marino, vista la grande difficoltà di reperirlo in Italia. 25.000 cartoline su cui richiedere finalmente un incontro fra i rappresentanti politici dei due paesi per risolvere tutti questi problemi che sono sul tappeto e che sono in fase di stallo , con grave danno per la nostra Economia ma soprattutto per la nostra Sovranità e con le quali sia rinfrescata la memoria sulla nostra atavica ospitalità verso tutti i suoi concittadini che nell’arco dei secoli hanno chiesto asilo politico e rifugio entro il nostro territorio. Chissà che forse qualche cosa dal Colle di buono non ne venga fuori .Copiare l’idea geniale dei frontalieri non sarebbe tempo sprecato anzi potrebbe rivelarsi l’asso nella manica per entrambi
Paolo Forcellini direttore de lo Stradone
