San Marino. ”La situazione contabile del Titano versa in uno “stato di crisi strutturale”

soldi“La situazione contabile dello Stato appalesa uno stato di crisi strutturale progressivamente aggravata dal peggioramento degli indicatori relativi all’intervento sullo Stato sociale”.

Lo scrive nero su bianco la Commissione di controllo della Finanza pubblica nella relazione che accompagna la legge di bilancio che verrà discussa nella sessione di Consiglio Grande e Generale che si apre oggi. Commissione presieduta da Francesca Mularoni e che vede al suo interno anche Franco Norri, Massimo Albertini, Michele Di Mario e Orsolina Muccioli.

Per i commissari l’economia, mostra timidi segnali di ripresa “dalla pessima congiuntura economica”, però le attese positive per il 2015 “paiono compromesse dall’andamento della contabilità pubblica capace di produrre disavanzi e determinare una drastica caduta del Pil”. Però la Commissione si spinge a dire che la “situazione delle finanze pubbliche sia in via di miglioramento”. Anche se “nonostante le riforme strutturali adottate, persiste un apparato pubblico capace di assorbire risorse economiche in misura superiore di quanto non riesca a redistribuire”. E questo, per i commissari “pregiudica l’avvio stesso della ripresa, per il fatto che il sistema politico economico non riesce a sostenerne i costi indiretti a causa della situazione deficitaria pubblica che peggiora progressivamente per effetto dell’indebitamento sistemico”.

DEFICIT E LIQUIDITÀ

Passando un po’ ai dati, il deficit 2013 si è chiuso a 86.8 milioni di euro, coperto con un mutuo da 17,1 milioni. inoltre nel 2013 le entrate dello Stato sono diminuite di oltre 40 milioni di euro, ma le spese sono diminuite di 36.7 milioni.

inoltre la commissione lamenta una “pessima metodica amministrativa sulla gestione dei fondi in autonomia” da parte dei dipartimenti. inoltre a livello economico patrimoniale “i risultati di gestione sono tutti significativamente negativi” che hanno portato il patrimonio netto a subire una perdita di 52,5 milioni di euro.

Quasi allarmante il riferimento della commissione di controllo sulla liquidità dello Stato, calata in questi anni. Scrivono infatti i commissari che la liquidità disponibile attuale è incapace “a finanziare le spese strettamente necessarie” quali “stipendi” e “contratti” dell’ultimo trimestre del 2014.

inoltre è “gravemente compro- messa”già dal 2011 “la situazione della tesoreria” quale “diretta conseguenza dello “squilibrio strutturale nei conti pubblici” e la commissione lamenta anche che le “numerose manovre di contenimento della spesa corrente sono rimaste per lo più incompiute”.

E di conseguenza per la commissione i “risultati” della gestione della finanza pubblica “impietosamente consegnano un paese gravemente indebitato”. Ma non è finita, per la commissione infatti quanto sta emergendo anche in seguito alla variazione di bilancio nel corso del 2014 esprime ” il decadimento delle attese positive” che si erano prospettate l’anno scorso e “lasciano intravvedere i segnali tipici dei paesi gravemente compromessi”.

Sconfessata dai commissari l’ipotesi del pareggio di bilancio per il 2014 come si era prospettato nel 2012, anzi, “il pareggio di bilancio – scrivono – non sarà un obiettivo percorribile nel breve periodo”. inoltre tra le voci di spesa da coprire, la commissione segnala che si dovrà tenere conto degli oneri finanziari derivanti dal “recente indebitamento”.

Pa e i tagli lineari negli stipendi “i risultati prodotti – scrivono – sono numericamente inconsistenti nel loro complesso”. Per la commissione è “drammaticamente assente” la “cultura della programmazione economico finanziaria”.

Bene il Turismo male la Cultura

Per la Commissione si è operato correttamente nel turismo che ha da una parte ridotto gli impegni di spesa ma ampliato i risultati promozionali, mentre “l’attenzione alle procedure e ai profili amministrativi non si riscontra sulle iniziative e attività promosse dal dipartimento Pubblica istruzione e cultura”.

In più passaggi la commissione lamenta l’accensione di mutui per ottenere ” a breve la liquidità necessaria a fronteggiare le spese” e questo ormai ha raggiunto una “dimensione non più sostenibile”. Dalla commissione, che è in scadenza, arriva il monito che non si possono lasciare all’apparato amministrativo” le scelte difficili e impopolari che si rendono necessarie” e che i “tempi utili per interventi di correzione non sono più sufficienti ad assicurare stabilità sistemica”.

Oltre all’indebitamento, altro fattore negativo l’andamento dell’imposta monofase negli ultimi cinque anni.

IL DEBITO PUBBLICO

Per quanto riguarda il debito pubblico, a fine 2013 è di 236,7 milioni di euro, di cui 145 milioni per finanziamenti e titoli connessi a interventi per rafforzare il sistema.

Nello specifico il debito è composto per 145 milioni dal sostegno dato al sistema finanziario, per 60,2 milioni dal disavanzo, per 14,5 milioni per la strada di Fondovalle e poi da altre componenti per i restanti 17 milioni. E così il rapporto debito/Pil è salito del 7% nel corso del 1013 raggiungendo il 17,4%, decisamente meglio dell’area euro dove tale rapporto è in media del 91%. Però la commissione rileva una “preoccupazione fondata” in merito al “progressivo e anomalo trend crescente” di tale rapporto e il fatto che il Titano non sia ad esempio nell’ue è considerato un potenziale ostacolo a reperire finanziamenti istituzionali. Non solo, la commissione avverte che se le finanze pubbliche non tornassero a produrre avanzi di amministrazione pari a 2 o 3 punti percentuali del Pil, per il ripristino dell’autonomia finanziaria dello Stato, non si metterebbe il paese al riparto “da criticità derivanti da indebitamenti crescenti in favore di istituzioni finanziarie private che potrebbero orientare le scelte economico finanziarie e condizionare l’esercizio della vita democratica”.

CONCLUSIONI

Bacchettate dalla commissione anche sulla formulazione dei rendiconti per il 2012 e il 2013 “che hanno visto la contabilizzazione di entrate non accertate”. Però la commissione riconosce che le spese che impegnano il bilancio dello Stato a lungo termine restano contenute. Però tra le voci di bilancio quello che “acquisisce un’importanza preponderante su ogni altro fattore produttivo” è il costo del personale, pari a 2072 dipendenti pubblici a fine 2013 anche se in totale sono stati 2.500 quelli che hanno percepito nel corso dell’anno almeno una busta paga.

La relazione della commissione si chiude poi con una serie di raccomandazioni che riguardano la questione della scarsità delle risorse liquide, l’impianto contabile, le norme di formulazione di bilancio e tra gli altri, la questione degli appalti e della trasformazione dell’Aasfn in ufficio filatelico e numismatico

San Marino Oggi