Lite in famiglia, carabiniere aggredito il collega spara a un 30enne e lo uccide

omicidioPADOVA Un uomo è morto, ucciso con un colpo di pistola da un carabiniere. E questa sembra essere una delle poche cose davvero certe della tragedia che si è consumata mercoledì a Carmignano, piccola frazione di Sant’Urbano, nella Bassa Padovana. Si sa che un giovane del paese da qualche giorno dava segni di squilibrio: Mauro Guerra, 33 anni una laurea di economia, la passione per il body building e un passato da buttafuori nelle discoteche della zona. Era già capitato, in passato, che entrasse in quello che gli amici definiscono «un mondo tutto suo», al punto che un anno e mezzo fa aveva dato di matto in mezzo alla piazza del paese. Un tipo strano, dicono. «Ma non aggressivo, solo che ogni tanto si fissava sulle cose…». Diversa la descrizione che ne fanno gli investigatori: «Era un energumeno fortemente esagitato, un disturbato ». Dopo tre giorni di tensioni continue sono intervenuti i carabinieri che nel primo pomeriggio di mercoledì hanno suonato alla porta della casa in cui abitava con i genitori e il fratellino. L’ordine era chiaro, e pare fosse stato concordato con la famiglia: Mauro doveva essere sottoposto a un trattamento sanitario obbligatorio. In pratica un ricovero coatto in una struttura psichiatrica. Ma di andare in clinica, il 33enne non ne aveva alcuna voglia. «L’ho sentito urlare frasi senza senso: diceva che le donne devono essere tutte sottomesse», racconta un cugino. «Il padre mi ha soltanto spiegato che stava dando di matto».

FONTE: CORRIERE DELLA SERA