Rimini. Arrestato nonno carabina, aveva ordinato l’omicidio a San Giuliano: incastrato con mezzo chilo di droga

cocainaGli investigatori non avevano dubbi, dietro il tentato omicidio di Augusto Mulargia c’era uno dei pregiudicati più ‘importanti’ del riminese. Attilio Da Corte Zandatina, 73 anni, un veterano del crimine che ieri mattina è stato arrestato dai carabinieri della Stazione di Viserba con la bellezza di mezzo chilo di cocaina e oltre 10mila euro in contanti. Nonostante abbia una maxi condanna sul groppone e fosse attualmente in affidamento ai servizi sociali, ‘nonno carabina’ aveva continuato a fare il suo ‘mestiere’.
E sempre un debito legato alla droga sembra che sia anche il movente che, secondo gli inquirenti, avrebbe spinto Da Corte a spedire i due sicari. La sera del 5 aprile scorso, Mulargia, 51 anni, riminese che da anni vive all’estero, era arrivato in bicicletta davanti a casa dei genitori, in via Carlo Zavagli, quando gli era materializzata di fianco un’auto con due persone a bordo che gli avevano sparato addosso. Era crollato a terra in una pozza di sangue, ed era stato trasportato in ospedale in fin di vita. A Rimini, Mulargia era arrivato da poco, per una delle sue solite visite alla famiglia. Difficile, avevano pensano gli investigatori, che si fosse fatto dei nemici in così poco tempo. E soprattutto nemici che non esitavano a sparare in mezzo alla strada pur di ammazzarlo. L’unico modo per scoprire qualcosa era quello di scavare nel suo passato. Un passato giudiziario parecchio movimentato, avevano scoperto, legato soprattutto a faccende di droga. Per molti giorni Mulargia non era stato in grado di parlare, ma poi qualcosa era saltato fuori. Soldi, molti soldi che doveva ancora a qualcuno, e il debito era legato alla droga di cui, disse, era un consumatore. Una versione che i carabinieri del Nucleo investigativo stanno ancora prendendo con le molle, ma alla fine erano arrivati a quello che considerano il mandante del tentato omicidio. Da Corte Zandatina, appunto, un ligure trapiantato in riviera da una vita. Rapinatore di lungo corso, era poi passato al traffico di droga con altri pezzi grossi del crimine. Con alle spalle una condanna in Appello di 12 anni e 8 mesi, era però ancora libero. I carabinieri erano riusciti a individuare anche i presunti esecutori materiali dell’agguato, un 32enne legato a Zandatina da vincoli di parentela, e un amico, di 54 anni, anche loro indagati per tentato omicidio.
Da quel momento è facile presumere che Da Corte sia stato messo sotto osservazione. Poco più di un mese fa, dicono, ha cambiato casa e si è trasferito nella zona di Viserba. Ma è stato un controllo di routine fatto dai militari della Stazione di Viserba che l’ha incastrato. Ieri mattina, è stato fermato all’altezza del distributore ‘Esso’, sulla Statale, mentre viaggiava a bordo della sua Renault Scenic. I carabinieri, visto il personaggio, hanno perquisito l’auto ed è saltato fuori il ‘tesoro’. Quasi mezzo chilo di cocaina, insieme a 3.290 euro in contanti. A quel punto sono andati a perquisire anche il suo appartamento, dove hanno trovato altri 40 grammi di coca della stessa ‘partita’, già suddivisa in dosi, e 7mila euro. Zandatina, difeso dall’avvocato Giuliano Renzi, è stato arrestato seduta stante e domani comparirà davanti al giudice per la convalida. Il Resto del Carlino