Gli indipendentisti veneti ci riprovano, con una nuova proposta di legge per un referendum consultivo sull”indipendenza del Veneto. Lo annunciano i consiglieri di maggioranza Marino Finozzi, Roberto Ciambetti, Luciano Sandona” e Alessandro Montagnoli, firmatari della pdl. Un referendum sull”indipendenza era stato gia” proposto nel 2014, quando la Corte costituzionale boccio” la richiesta, approvando pero” il referendum sull”autonomia del Veneto. E proprio questa concessione, sostengono i consiglieri leghisti, lascerebbe uno spiraglio al quesito sull”indipendenza. Anche perche” nel frattempo altri paesi hanno dato il via libera a consultazioni di questo tipo, spiega Finozzi, e l”Italia e” alla vigilia di una svolta importante, con il referendum sulla riforma costituzionale “che e” il male assoluto”, perche” vuole accentrare tutto il potere a Roma, andando “in direzione contraria a quella dell”autonomia”.
Un”autonomia che “non e” in contrasto con l”indipendenza”, ma anzi, “e” il primo passo nel percorso verso l”indipendenza, che rimane l”obiettivo finale”. “In questi due anni il debito pubblico ha continuato ad aumentare” denuncia Finozzi, mentre “il Veneto non ha beneficiato di questi soldi”. Tanto e” vero che la Regione “ha un residuo fiscale di 20 miliardi l”anno”, fa eco Montagnoli, evidenziando che cionostante “i servizi risentono dei tagli imposti da Roma”. Ma nel mirino degli indipendentisti non c”e” solo Roma, anche l”Europa e” infatti al centro delle critiche. “Il voto serve a far capire a Roma e a Bruxelles che l”aria deve cambiare” spiega Finozzi, che porta dati concreti a sostegno dello “Stato Veneto”.
Secondo il consigliere leghista, infatti, guardando all”Unione europea “il Veneto e” al 19esimo posto su 27 per Pil” e “10 paesi dell”Unione hanno meno popolazione del Veneto”. La Regione, insomma, avrebbe le carte in regola per giocare alla pari degli altri Stati membri anche se si dovesse separare dal resto d”Italia. Del resto, il Veneto e” stato annesso all”Italia nel 1866, quindi “e” possibile immaginarlo separato dal paese”, anche perche” “il referendum del 1866 e” stato una truffa”, in quanto si votava sotto il controllo militare e il voto non era segreto, sostiene Palmerino Locatelli, del comitato Veneto Indipendente.
“Una Venexit sarebbe possibile se vivessimo in un paese con una democrazia degna di questo nome”, dichiara secco il presidente del Consiglio regionale Roberto Ciambetti. La proposta di legge, concludono i consiglieri, non si discosta molto dalla legge 16, ovvero la richiesta di una consultazione popolare sull”indipendenza bocciata dalla Corte costituzionale nel 2014.
Ma ad essere cambiato, e” il contesto. E quindi lo Stato potrebbe decidere di non impugnare la legge, oppure la Corte costituzionale potrebbe bocciare l”eventuale ricorso. E se la richiesta dovesse essere nuovamente bocciata, “la riproporremo nuovamente”, perche” “abbiamo il diritto di esprimerci su questo punto”.
(Fat/ Dire)