Si terrà questa sera nella sede di Via Rovellino l’attesa seconda parte della Direzione del Partito dei socialisti e dei democratici che dovrà delineare le scelte future della forza politica, o in ogni caso dovrà iniziare a farlo.
Nella prima parte, che si è tenuta martedì scorso, sono iniziati gli interventi dei partecipanti che per la maggior parte hanno sottolineato l’importanza di tenere unito il partito in questa fase delicata.
Un appello non casuale in quanto all’interno della forza politica ci sono idee diverse su come approcciarsi alle imminenti elezioni politiche.
C’è chi, come Iro Belluzzi e Milena Gasperoni, vedono indispensabile proseguire il rapporto con la Dc per realizzare i difficili provvedimenti che attendono il paese, mentre altri come VladimiroSelva e Michele Muratori sono più propensi ad una coalizione di centro sinistra che sia alternativa alla Dc.
In realtà, come già dichiarato pubblicamente da esponenti di spicco come lo stesso Belluzzi e Giuseppe Morganti, c’è una ipotesi che metterebbe d’accordo tutti: un governo di larghe intese che vada dalla Dc a Civico 10 passando da Su e Repubblica futura. Un governo di scopo, è l’idea, che possa dare risposte a pochi e definiti problemi a partire da quelli sul sistema bancario e finanziario passando ai conti pubblici e alle pensioni. Ma si tratta di una ipotesi molto difficilmente praticabile perché almeno tre componenti – Dc, Su e C10 – hanno già fatto sapere di non gradirla.
In particolare pesano gli accordi già presi come Ssd con Foschi e compagni che si trovano così in pratica ad avere in mano il futuro del Psd.
Dunque, saltato il progetto delle larghe intese, il partito sarà costretto a scegliere una alleanza di natura politica e ritornare così alle divisioni già accennate.
Cosa ci si deve aspettare dunque dalla riunione di questa sera?
Con tutta probabilità non arriverà una scelta definitiva sulle alleanze. Quasi certamente verrà preparato un documento finale nel quale si indicheranno le priorità del paese da affrontare nel prossimo futuro.
Tra le ipotesi anche quella che venga dato mandato ai vertici del partito di procedere a stretto giro con il confronto con le forze politiche per capire se ci sono i margini per concretizzare il governo di emergenza.
Una volta ottenute le rispettive risposte occorrerà tirare le somme, questa volta per davvero.
Intanto in settimana, giovedìper l’esattezza, verranno decise anche data e contenuto del Consiglio Grande e Generale straordinario di agosto nel quale verranno vagliate le dimissioni di Antonella Mularoni e, con ogni probabilità, verrà aperta formalmente la crisi di governo.
La Tribuna