Circa 700 persone non vaccinate e residenti nel territorio sammarinese, di questi più o meno una cinquantina non ha nemmeno l’assicurazione di copertura come prevede la legge.
Analizzando la situazione relativa a questi settecento cittadini, si vede che 57 sono adulti, mentre i restanti sono tutti bambini.
Il dato relativo alla copertura vaccinale nella Repubblica è stata analizzata nel Bilancio Sociale reso noto poche settimane fa dell’Istituto per la sicurezza sociale.
I tassi di vaccinazione, per i bambini che hanno due anni, relativamente a poliomielite, difterite, pertosse, tetano, epatite B, Haemofilus influenza tipo B sono dell’83,80 per cento; per morbillo, parotite e rosolia è del 69,70 per cento. Per i bambini di 5-6 anni relativamente a difterite, pertosse, tetano e polio è dell’80,40 per cento; per quelli che hanno dai 10 agli 11 anni per morbillo, parotite e rosolia la copertura è dell’82,50 per cento; per i ragazzi che hanno 16 anni, analizzando i dati sul richiamo difto-tetanico la percentuale di vaccinazione è dell’80,10 per cento. Tassi molto bassi in rapporto alla media dell’Emilia Romagna dove la repubblica di San Marino insiste da un punto di vista geografico, come sottolineano i medici.
Intanto anche il Coprav (Comitato obiettore alle pratiche vaccinali) fa sentire la sua voce: «Essere obiettori non significa essere contro i vaccini ma critici verso la loro composizione e le modalità con le quali vengono somministrati. Come comitato auspichiamo libertà di scelta per le vaccinazioni che devono essere personalizzate sul singolo individuo dopo attenta anamnesi e informazione su tutto quello che concerne i vaccini senza seminare paure o allarmismi. La nostra legge poi, malgrado fosse ben articolata, in tanti punti è stata disattesa (specie per quanto riguarda la raccolta e pubblicazione di dati e report su vaccinati/non vaccinati) e in un punto purtroppo pecca di una grave mancanza: il riconoscimento e risarcimento del danno da vaccino qualora dovesse verificarsi una reazione avversa – puntualizza il comitato –. Appena si insedierà la nuova Segreteria torneremo a proporre il tavolo di lavoro iniziato nel 2016 che ci ha visto dialogare con l’allora Segretario di Stato, i vertici Iss e il Comitato di Bioetica».
Per quanto riguarda eventuali reazioni avverse al vaccino, l’Iss controbatte quanto affermato dal comitato sottolineando che «qualora venisse accertato che c’è stata una reazione al vaccino, ci sarà il risarcimento, ma in questi anni non si è mai verificato nessun caso. E anche per quanto concerne la raccolta dati sulle reazioni, questa viene puntualmente eseguita di concerto con l’Authority, come è possibile verificare sul sito dell’Iss». Il Resto del Carlino