I DDC CHIEDONO DI GIOCARE A CARTE SCOPERTE

Ieri, come in altre occasioni, i Democratici di Centro hanno partecipato ad un incontro informativo promosso dal Governo sullo stato dei rapporti con la Repubblica d’Italia. Era giusto e doveroso farlo, soprattutto alla luce del rapido aggravamento della situazione interna che vede una pesante crisi economica sommarsi a molteplici negativi condizionamenti esterni, che dall’Italia colpiscono a più riprese il Sistema San Marino da oltre un anno. Di fronte alla gravità del momento evitiamo, in questa delicatissima fase, di formulare giudizi politici sulla condotta, la strategia e la responsabilità dell’attuale Governo ma teniamo a precisare – a scanso di equivoci – la nostra posizione espressa durante l’incontro di ieri. Abbiamo richiesto, coerentemente con le nostre posizioni sull’importanza della centralità dell’aula consigliare e del suo ruolo d’indirizzo politico, la convocazione di un Consiglio Grande e Generale straordinario. Un Consiglio il cui Ordine del Giorno verta solo ed esclusivamente sul tema dei rapporti italo – sammarinesi e sui quei provvedimenti “possibili” che possano aiutare ad allentare la tensione. In quella sede, differentemente da quanto è avvenuto in questa prima parte di legislatura, dovrà essere adottato un documento ( e non un Ordine del Giorno buono nei principi, ma debole nella sostanza) che fissi la posizione sammarinese definendo appositamente i livelli di confronto, le modalità ed anche precisi limiti rispetto alle richieste italiane. Condizione imprescindibile e necessaria, per raggiungere questo risultato, è la piena conoscenza di tutte le informazioni, degli atti e degli impegni assunti – in sede tecnica e politica – da parte del Governo. Ancora oggi non conosciamo neanche gli accordi siglati a giugno scorso, a parziale modifica della Convenzione contro le doppie imposizioni con l’Italia, parafata nel 2002 e mai entrata in vigore. La mancanza di documenti ufficiali o di riscontri effettivi sull’andamento della trattativa è una grave lacuna che i DdC rilevano in quanto ogni valutazione politica deve esser basata su un esame oggettivo delle condizioni. L’impressione, suffragata anche dall’ultimo comunicato stampa italiano è di un atteggiamento teso a minare gli assets fondamentali dell’economia sammarinese. La definizione usata nel comunicato “standards internazionali” è in questo senso assai generica e indirettamente lede anche la dignità del nostro Stato che con oltre 1700 anni di storia non ha necessità di prendere lezioni di democrazia e trasparenza da una nazione che l’anno prossimo celebrerà 150 anni di storia e è spesso all’onore delle cronache internazionali per vicende che ben poco hanno a che fare con la trasparenza e la legalità. Il Paese ha necessità di scelte coraggiose e atti che difendano i nostri legittimi interessi nazionali. I Democratici di Centro assistono con preoccupazione allo sviluppo degli eventi, auspicando che il governo e la maggioranza che lo sostiene possano prendere coscienza della gravità della situazione. Ci viene chiesta collaborazione, si calino tutte le carte sul tavolo. Almeno questa volta !

Democratici di Centro