4 GIOVANI CONSIGLIERI DEL PATTO, CHIEDONO UN PERCORSO DI RINNOVAMENTO DEL PAESE

4 giovani Consiglieri del Patto per San Marino presentano un progetto di rinnovamento per cambiare il paese.

La politica giovane incomincia forse finalmente a non “digeririre” più i vecchi metodi della politica, in un momento dove invece delle idee, emergono ancora estenuanti difese del proprio orticello, dei piccoli interessi di bottega ecc.

Da cittadino sammarinese non posso che accogliere con molto favore, che finalmente dei giovani, spesso considerati (a torto) al servizio della vecchia politica incomincino ad alzare la voce e mettere in campo le loro idee.

speriamo che questo non sia che il primo passo per rinnovare la classe politica, ma non solo che sia la prima pietra verso la costruzione di una nuova classe dirigente, verso un nuovo modello di paese che getti le basi per la San Marino dei prossimi anni.

ERREMAX

ECCO LE RIFLESSIONI DI QUESTO GRUPPO:

CONSIDERAZIONI DI
TEODORO lONFERNINI -MATTEO FIORINI -ALESSANDRO SCARANO-ANDREA ZAFFERANI

Presentazione: rinnovamento per cambiare il Paese
· 4 giovani consiglieri Under-35. Affetti, quindi, da questa “malattia”, l’essere giovani.

· Vogliamo portare nuove idee, nuove competenze e nuova visione delle questioni

· Classe politica è troppo ingessata su vecchi metodi: alcuni esempi sono l’eccessiva autoreferenzialità del Congresso, il “consociativismo” con le parti sociali, la gestione del quotidiano senza troppa attenzione al futuro, ricerca del consenso immediato piuttosto che del risultato in prospettiva (come ad esempio su aumenti contratti PA), il lavoro singolo anziché in squadra.

· Se il contesto attorno a noi è cambiato, San Marino deve cambiare: servono capacità, competenze, preparazione in vari campi.

· Non siamo sicuri che molta dell’attuale classe politica abbia le capacità, tecniche e umane, per gestire un cambiamento radicale di un Paese che è stato plasmato in maniera del tutto contraria.

· Serve un progressivo rinnovamento della classe politica, i partiti devono credere nei giovani, dar loro ruoli e spazio, formarli e condividere informazioni affinchè possano essere pronti a prendere le redini del Paese.

Emergenza culturale:
· San Marino vive un deficit culturale, si è seduto sul benessere e sul clientelismo, e non pare in grado di rimboccarsi le maniche: alcuni esempi sono la poca propensione ad andare all’estero, la voglia del posto sicuro, la poca attenzione alla crescita professionale, la scarsa attenzione data al merito e la molta data all’anzianità, ecc…

· Vogliamo parlare a quella parte di Paese, specialmente ai giovani, che hanno voglia di proporre e di fare: vogliamo proporre un Paese diverso, dinamico, aperto al mondo, non ovattato.

· Vogliamo far vedere che è possibile fare qualcosa, di piccolo o di grande, se ci si impegna e ci si mette in gioco. E che non bisogna sempre e solo aspettare e lamentarsi. Né che “tanto non cambia niente”, né che “tanto decidono sempre i soliti”

La proposta politica:
· Sarà approfondita successivamente con diverse iniziative.
· Vogliamo immaginare una San Marino diversa fra 10-15 anni, e delineare le azioni per arrivarci
· Linee direttrici:
-più peso all’Università (corsi di nicchia su Unesco, energie rinnovabili, sanità avanzata, enogastronomia, ecc…), trasformazione Centro Storico in ottica universitaria; 

– Turismo di qualità e di sosta, con ristoranti di alta qualità, centri benessere, agriturismo, ecc…; 

– Polo dell’arte, con padiglione per mostre permanenti da far realizzare in base ad un bando internazionale; 

– Polo tecnologico orientato a tecnologie verdi, energie rinnovabili, ricerca su smaltimento rifiuti, ecc…

– Altre idee: sviluppo settore sanitario avanzato, fisco più leggero, commercio di qualità, aereoporto in territorio, potenziamento marchi e brevetti, ferrovia e collegamenti.
· Bisogna poi favorire la formazione dei giovani, i Master, i periodi di studio all’estero. E favorire anche la formazione di chi già lavora. Servono incentivi maggiori, e più orientamento per mettere a contatto domanda e offerta di lavoro. C’è su questo un’Istanza d’Arengo già approvata che bisogna attuare
· Ma ci faremo sentire anche su tante altre proposte più “interne” alla Repubblica, che riguardano la vita di tutti i giorni dei cittadini.
· Lo faremo con proposte di legge, dove possibile, ma anche e soprattutto facendoci sentire, organizzando serate, chiedendo conto del fatto e del non fatto.

Bene il Patto ma bisogna cambiare il metodo:
· Non siamo “ribelli”, crediamo nel Patto, pensiamo che abbia tutte le carte in regola per incamminare il Paese verso una nuova strada.
· L’alleanza Dc-Ap sta funzionando bene, dopo anni di gelo, e noi ci crediamo. Noi che non abbiamo scheletri nell’armadio, non siamo interessati a vecchie battaglie personali, ma vogliamo lavorare per fare qualcosa di buono.
· Non c’è spazio per ribaltoni o allargamenti, l’opposizione è più utile quando contribuisce con  progetti di legge allo sviluppo del Paese che non quando fa interviste in cui denigra o in cui chiede un posto al sole.
· Pretendiamo che cambi il metodo, che ci sia più coinvolgimento dei partiti e dei Consiglieri, specie su scelte fondamentali, come gli Accordi Internazionali o le politiche economiche e del lavoro.
· Bisogna che tutte le Segreterie lavorino di pari passo e portino avanti progetti, e che tutti i Consiglieri possano chiedere conto del fatto e del non fatto. I Segretari che non lavorano, lascino posto ad altri.
· Vogliamo anche più contatto col Paese, che la politica inizi a spiegare le scelte che fa e la strada che intende far prendere a San Marino