«Ancora una volta non c’è stata condivisione, questa è l’ennesima presa in giro», tuonano dall’opposizione. Neanche a dirlo, al centro dello scambio i battute di fuoco, ci sono le banche. E’ una notte agitata, quella di giovedì, in Consiglio grande e generale. Non si è raggiunta l’unanimità richiesta per modificare l’ordine del giorno dei lavori e consentire così un riferimento immediato del segretario di Stato alle Finanze Simone Celli sugli ultimi sviluppi in Banca Centrale e permettere anche l’introduzione di un comma 10 bis sul gradimento al neo direttore di Bcsm, Raffaele Capuano. «Davanti all’ennesima forzatura – dice Roberto Ciavatta di Rete – non si può pretendere che la minoranza dia il via libera. Non c’è stata nessuna condivisione sul nome del prossimo direttore generale di Banca Centrale. Il governo intende portare avanti una partita che giocano soltanto in pochi».
«Nessuno di noi era a conoscenza di questa nomina – ribadisce Alessandro Cardelli del Pdcs – Ben venga il riferimento del segretario di Stato alle Finanze, ma prima del gradimento del nuovo dg abbiamo voluto vederci chiaro».
E proprio sul nome di Raffaele Capuano l’opposizione in coro avanza i primi dubbi. Pdcs, Ps, Psd, Rete e Mdsi hanno posto l’accento sui collegamenti di Capuano con Angelo Deiana, consigliere delegato di Scudo Investimenti, società di gestione del Gruppo Cis. «Che l’unico contatto con San Marino – dicono – sia con la banca che da tempo è al centro del dibattito politico ci sembra quantomeno inopportuno. E per di più, il governo aveva detto che uno dei requisiti fondamentali per la nomina era quello di non avere nessun tipo di contatto con soggetti privati che operano a San Marino».
Non si è fatta attendere la replica della maggioranza: «Con questa mossa non stanno rendendo operativo il direttore di Banca Centrale e rallentano il processo di risanamento che è in atto. Fanno di tutto per mettere i bastoni nelle ruote del governo e, di conseguenza, dell’intero Paese mentre noi vogliamo procedere in modo rapido. Occorre che abbiamo un maggiore senso dello Stato e invece mettono in discussione anche il ruolo di garanzia della Reggenza».
E, intanto, nella giornata di ieri con 32 voti a favore e 15 contrari è stato ratificato il decreto legge numero 98 ‘Misure di rafforzamento di Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino’, meglio conosciuto come ‘Decreto salva Cassa’. Il Resto del Carlino