San Marino. “Sarà un Natale triste”. L’analisi del dr Manzaroli

Cari Amici,
ci avviciniamo ad un triste Natale. Il più triste ed il più povero (non di tutti !!!) degli ultimi 50 anni. La situazione interna – molto grave – è ulteriormente compromessa dai segnali preoccupanti che provengono dalle realtà che ci circondano anche perché pesa sulle possibili misure necessarie ad invertire la rotta precipitosa verso il burrone, la inadeguatezza dell’attuale sgoverno, chiuso ad ogni sollecitazione che anche il recente sciopero generale ha ribadito con forza: un intero Paese contro. La mancanza di una classe dirigente degna di questo nome viene ancor di più sottolineata dall’improvvisazione e dall’incultura generale ed istituzionale dei sgovernanti locali congiunta – e non potrebbe essere diversamente – dall’incompetenza totale nell’affrontare i vari dossier e della mancanza di uno straccio di progetto o anche semplicemente di una minima idea per rilanciare il Paese. Lo specchio italiano ci rimanda fra l’altro una chiara lezione: il fallimento del parolai “populisti” che hanno vinto le elezione con slogan “anticasta” e promesse mirabolanti che si sono sciolte come neve al sole nel confronto con la dura realtà. Dicevano “ dell’Europa me ne frego…..” per finire poi per farsi dettare la finanziaria direttamente dalla U.E, sotto i colpi della sfiducia dei mercati (spread a 300 punti contro i 70-80 dei governi precedenti -circa un miliardo in più di interessi sul debito all’anno, circa 70-80 miliardi di svalutazione dei titoli italiani ) in uno stato di precommissariamento e soprattutto senza un’idea di paese e quindi con una lista di priorità per cercare di realizzarla..
la loro idea base era ed è un po’ di assistenzialismo finanziato con il debito aggiunto a quello già devastante preesistente e la faccia feroce contro gli emigranti con politiche di corto e cortissimo respiro che rischiano di aumentare i clandestini e la tendenza a delinquere. Noi sammarinesi non abbiamo scelto questo sgoverno, lo ha fatto una legge elettorale scellerata che va cambiata. Comunque per il futuro prossimo anche noi sammarinesi sarà bene che votiamo con il cervello e non con la pancia: programmi credibili e realistici e soprattutto persone in grado di realizzarle. un altro giro con inconcludenti ed incapaci il Paese non se lo può permettere e si andrebbe verso la dissoluzione. D ‘altra parte se continua la gogna anticasta e noi cittadini abbocchiamo, nessuna persona preparata e competente avrà voglia di farsi massacrare dai populisti di casa nostra candidandosi alle elezioni o assumendo ruoli di responsabilità. Vinceranno sempre i peggiori che si circonderanno di peggio di loro. Un esempio? Il massacro mediatico,e non solo, di una professionista di livello come la dott.ssa Bianca Caruso (che avrà fatto sicuramente degli errori ma era sicuramente capace e competente), ha portato alla nomina di un direttore generale bonsai, a molti servizi ISS in macerie e ad un bilancio fuori controllo che – stando ai si dice – veleggia verso gli 80 –90 milioni di euro. evviva il populismo della libertà. Ma avremo modo di riparlarne. Dicevamo prima del Natale.
La nostra Tradizione ricorda la nascita di Gesù. In realtà nessuno sa esattamente quando è nato Gesù. Il lento diffondersi del cristianesimo da Israele e da religione per i soli ebrei verso i gentili e nel cuore dell’impero romano ad opera soprattutto di Paolo di Tarso (il vero fondatore del cristianesimo ), comportò una assimilazione delle religioni e delle culture precedenti ed in particolare del paganesimo. In quella religione, i tempi dell’anno e della vita: umana, animale vegetale era cadenzata dalla celebrazione dei due equinozi – di autunno e di primavera – e dei due solstizi – d’estate e d’inverno. Per facilitare l’adesione dei gentili alla nuova religione, i tempi della vita di Gesù, per i cristiani figlio incarnato di Dio, venne adattata ai tempi della precedente religione. Per questo la sua nascita venne fatta coincidere con il solstizio d’inverno. Il solstizio d’inverno cade infatti intorno al 21 dicembre. per gli antichi rappresentava il momento in cui le tenebre sembravano prevalere sulla luce. ma in cui. in realtà un sole bambino nasceva con la speranza di una nuova vittoria. Nel mondo antico i cicli di rinnovamento e di caduta si ripetevano sempre uguali ogni anno e l’uomo faceva parte integrante ed ineluttabile di questi cicli. Per i credenti, Cristo con la sua promessa di sconfiggere la morte, consente alla luce di prevalere sulle tenebre. Quindi il Natale, comunque lo si voglia leggere, dovrebbe essere un periodo di riflessione, di ripresa di energia e di speranza nella vita e nel futuro: il seme pare morire nel buio della terra ma germoglierà e nuova vita sostituirà l’ apparente morte. Il Natale dovrebbe quindi essere un momento di riflessione, di raccolta di energie, un momento da trascorrere immersi nella rete naturale di relazione ma aperti al mondo ed al nuovo che per giungere ha bisogno di fiducia e di luce. Riflettiamo tutti per un attimo e proviamo di affrontare questi giorni con la testa meno rivolta ai centri commerciali e di più ai nostri figli, ai nostri nipoti, ai nostri parenti e a più persone possibili per incontrarci, per ritrovare insieme un dialogo che è sempre più strozzato, chiusi come siamo nel nostro individualismo egoista che non riconosce più l’altro e finisce per perdere nella disperazione anche se stesso. Buon Natale a tutti, anche a coloro che credono che fare critiche sia sempre sbagliato. Alla mia età le critiche si fanno non per ambizioni personali ma per cercare di evitare di andare a sbattere di brutto. A risentirci dopo le festività.
Dario Manzaroli su Repubblica Sm