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(ANSA) – ROMA, 01 FEB – “Nel rugby le ‘capocciate’ ci sono
sempre e comunque, ovunque tu vada. Però è vero, il tallonatore
ormai è coinvolto in molti aspetti del gioco aperto, ed è una
mentalità che mi piace molto. Il nostro ct Crowley ci sta dando
la mentalità giusta per attaccare, osare e giocare. C’è sempre
un po’ di pressione, ma quando vedi che gli ingranaggi
funzionano è esaltante anche per noi. L’opzione del calcio è
sempre presente, ma la nostra intenzione è quella di giocare”.
Giacomo Nicotera, 26enne detto ‘Il Mulo’ e uno dei
protagonisti delle ultime belle prove dell’Italrugby, analizza
così il match d’esordio nel Sei Nazioni 2023 di domenica contro
la Francia, e il nuovo modo di giocare che il tecnico degli
azzurri, che è appunto Kieran Crowley, sta dando alla squadra,
con le prime linee anche in mezzo al campo, e quindi attribuendo
a piloni e tallonatori un ruolo diverso da quello della semplice ‘carica’ con l’ovale in mano.
“Sappiamo che sarà uno scontro fisico durissimo – dice ancora
-, contro un pack molto pesante come quello della Francia. Ma
arriviamo a questo match con tanta fiducia dopo il tour di
novembre, abbiamo analizzato il lavoro fatto con la mischia e
abbiamo visto, anche parlando con gli arbitri, che diamo sempre
un’immagine molto buona del nostro pacchetto e di come
lavoriamo. Siamo pronti per la battaglia”.
Poi qualcosa su se stesso e gli sviluppi che sta avendo la sua
carriera rugbistica. “Per me questo torneo sarà molto
importante. Non sono un giovanotto – sottolinea Nicotera -,
anche se sono alle prime presenze, ma so di avere un certo tipo
di background, adesso devo essere consistente e competitivo.
Onestamente, se all’inizio dello scorso Sei Nazioni mi avessero
detto che il mio 2022 sarebbe stato così bello non ci avrei
creduto. Sono arrivato a Treviso da quinto tallonatore, sapevo
di dover lavorare tanto ma non sapevo che sarebbe successo tutto
questo, non così in fretta almeno. Un limite per gli stranieri
nelle franchigie? Alla fine gli stranieri servano ad aumentare
il livello. Pensiamo al Benetton, dove c’è un giocatore
straordinario come Albornoz. Ma è altrettanto importante che ci
siano tanti talenti italiani a disposizione”. (ANSA).
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