Perché Hamas andò a prendere, nei Kibbutz, nelle case ai confini di Gaza, dove vivono, alcuni, 1200 circa, vivevano, uomini donne e bambini, comunità socialiste, ebrei di sinistra, amici dei palestinesi, avversari di Netanyahu, trucidandoli, “ammazziamone quanti più possiamo”, stuprando, decapitando, bruciando corpi, con una ferocia che non si era mai vista, perché?
C’erano tunnel armati sotto i Kibbutz?
No. I Kibbutz erano ponti, per il dialogo israeliano palestinese, per l’integrazione, per la pace, per il reciproco riconoscimento, per i due Stati.
Cioè quello che l’Iran e Hamas e Hezbollah e Houthi non vogliono. Ecco perché.
Quindi, prima cosa, Hamas, in nome e per conto dell’Iran, dove si impiccano alle gru nelle piazze le donne che fanno vedere i capelli, attaccò il dialogo, gli amici dei palestinesi, avversari dí Netanyahu.
Che Netanyahu non riuscì a proteggere.
Secondo appunto. Gli Accordi di Abramo.
Quando Hamas attaccò, per gli interessi dell’Iran, era in corso il confronto fra America, Israele e Paesi Arabi per lo sviluppo di nuove relazioni politiche ed economiche fra le parti. Che si basavano sul reciproco riconoscimento. Una cosa enorme.
Che metteva fuori gioco l’Iran e i suoi adepti armati: Hamas, Hezbollah e Houthi.
Pace.
Gli agenti destabilizzatori del Medio Oriente.
La guerra dell’Iran e degli adepti ha fermato i Patti di Abramo e il riconoscimento reciproco.
Guerra. Ecco perché.
La guerra dell’Iran è il 7 ottobre e poi 32 mila missili e razzi Hamas e Hezbollah e Houthi su Israele in due anni. Avrebbero raso al suolo Israele come Gaza. Senza le capacità di difesa di Israele.
A Gaza si sono costruite solo capacità di offesa per Hamas e scudi umani palestinesi.
Il Patto di Abramo non prevedevano, nel breve, lo stato palestinese. Ma la pace si.
E se si è in Pace, ci sono le basi affinché i popoli possano autodeterminarsi.
La rottura dei patti di Abramo, col 7 ottobre, non prevedeva e prevede né lo Stato di Palestina, né la pace, né Israele, né reciproco riconoscimento.
Autodeterminazione di niente.
Ancora appunti. Le Piazze.
Mi interessano relativamente le frange violente.
Non mi fanno paura più di tanto.
Si possono arginare e disarmare.
Mi interessano moltissimo le folle “pacifiche” che sfilano sotto gli striscioni della “resistenza del 7 ottobre”, mi interessano molto le folle che cantano “dal fiume al mare”, cioè la distruzione di Israele, cioè l’antisionismo, cioè l’Antisemitismo.
Perché, altro appunto, Israele è stato il punto di approdo di poveri cristi, di estrazione socialista, in buona parte, che scappavano dalla Shoah, dal Genocidio, che ha fatto 6 milioni di morti nei lager e nelle camere a gas.
Il disarmo della ragione.
Mi interessano moltissimo le bandiere jaidiste e di Hezbollah nelle piazze pacifiche.
Mi interessano moltissimo i teatri pieni dei sindaci del Pd che inneggiano alla signora Albanese, alla presenza della quale non si può parlare di ostaggi e di Liliana Segre, perché la Segre che ha il “tumore dentro”, non può curare il tumore…
E quindi se se ne parla la Albanese, che rappresenta l’Onu, scappa.
Mi interessano moltissimo i comuni e le regioni che interrompono le relazioni con Israele tutta. Mentre mezza Israele contesta Netanyahu.
Mi interessano le Ginevra Bompiani, che dice che gli ebrei sono peggio o uguali dei nazisti. Gli ebrei.
Mi interessano le piazze che si imbizzarriscono proprio mentre c’è un processo di Pace.
Proprio quando si può fermare la guerra.
E molto meno prima
Mi interessa il Pd, che io non voto, ma che ritengo necessario, per un equilibrio democratico più sano, più evoluto, che non vota per sostenere il piano di pace. In odio alla Meloni.
Ecco. Alcuni appunti.
Pacifici.
In un giorno, per un ricordo, tremendamente triste. Per me.
Ma resisto. Resistenza.
Sergio Pizzolante