Ahi ahi, San Marino, sperone incastonato tra le colline del Montefeltro, dove il buon senso sembra essersi preso una lunga vacanza! Sono allibito, sbalordito, con la mascella a terra e il caffè ormai freddo. In attesa di una visita, alcune ore fa, scorrevo le cronache di queste pagine elettroniche, quando ho scoperto che il Consiglio Grande e Generale, l’Opposizione di Repubblica Futura, Rete, Motus Liberi per esser precisi, nella sua infinita “saggezza”, ha trovato il tempo di presentare un ordine del giorno per istituire una commissione d’inchiesta sul pedofilo, nella ricerca di responsabilità politiche sul fatto che questi – pur già condannato – fosse libero di scorazzare – metaforicamente – fra banchi di scuola e bimbi negli oratori.
Una causa nobile, per carità, ma vogliamo concentrarci sulla “pagliuzza” e continuare a ignorare la “trave”? La trave è il colpo di stato finanziario, un assalto al cuore del sistema bancario e, dunque, istituzionale sammarinese, orchestrato da una cricca di burattinai con il gusto del potere che, evidentemente, senza “sotterfugi” non potevano permettersi. Un assalto che ha lasciato un buco da quasi un miliardo di euro – sì, avete letto bene, quasi un miliardo! Forse, a conti finali fatti, anche di più – e nessuno, dico nessuno, ha il coraggio di alzare la mano e chiedere… E chiedersi: “Ehi, visto che per il pedofilo in due ore di dibattito abbiamo saputo partorire un ODG per l’indagine parlamentare, forse dovremmo farlo anche su quello tsunami che, nel decennio scorso, ha travolto le casse pubbliche e la qualità della vita di ogni sammarinese?”. Macché… La “spazzatura” deve restare sotto il tappeto, vero? Chiedo invece ai “Sessanta”, io, pur consapevole di restare, ancora una volta, senza risposta…
Così, mentre i cittadini arrancano, con pensioni falciate e banche ridotte a gusci vuoti, dopo che la “Cricca” – un nome che sembra uscito da un thriller di quart’ordine, ma con effetti degni di un blockbuster apocalittico – ha fatto il bello e il cattivo tempo, con decreti scritti a quattro mani in domeniche di fuoco e giudici compiacenti, i politici che, nella migliore delle ipotesi, hanno dormito sonni profondi, resteranno “ignoti”. Cari sammarinesi, non vi interessa conoscere i nomi di chi ha responsabilità se, oggi, il vostro portafogli deve svuotarsi per aiutare le casse pubbliche a pagare gli interessi milionari sul debito miliardario? Secondo coloro che avete eletto poco più di un anno fa, sembrerebbe di no…
I “Sessanta” discutono e indagano sui pedofili, come se il vero crimine fosse solo quello che finisce nei titoli pruriginosi. Sveglia, San Marino! Un miliardo di danni, un sistema bancario sventrato, un’intera Repubblica messa in ginocchio, e il massimo che riuscite a fare è un ODG che sembra uscito da un talk-show pomeridiano di gossip…
Cari consiglieri, se avete un briciolo di spina dorsale, lasciate perdere i riflettori facili e puntateli su questa cloaca maxima di malaffare, inerzia e, forse, complicità o responsabilità politiche. Altro che commissione d’inchiesta: a leggere le cronache del decennio scorso e gli atti dei processi chiusi o in corso vien da chiedere che serva un esorcista, se non altro per liberare il Titano dal demone dell’omertà!
Vi ho spiegato – al pari di Marco Severini – da anni e anni perché la vostra San Marino – si fa per dire – si è ridotta sul lastrico con le scelleratezze e i crimini del decennio scorso. Il Tribunale, sviscerando anche fra i suoi uffici, vi sta finalmente svelando alcuni responsabili, quelli del malaffare, quelli del – come lo ha chiamato il Commissario Elisa Beccari – “gruppo criminoso” vero e proprio; GiornaleSm da anni sta evidenziando aspetti che presentano pesanti ombre nei responsabili – magari inconsapevoli, o forse più che consapevoli (non sta a un giornale sentenziarlo) – ma un media non è indicato per emettere sentenze, quelle, trattandosi di eventuali responsabilità politiche, stanno a una Commissione Parlamentare di Inchiesta che nessuno, se non per far luce sul retrobottega del caso di un pedofilo, dimostra di volere… Cittadini compresi, visto il silenzio di questi anni.
Forse, cari sammarinesi, non avete compreso in cosa, nel decennio scorso, con l’apice durante il governo AdessoSm, vi siete trovati inconsapevolmente coinvolti… Ve lo ho spiegato, come detto, più volte. Ora ci riprovo, scrivendo in “stampatello”…
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Ma ecco, schematicamente, in “stampatello”, sommariamente e a grandi linee, cosa è successo sotto il vostro naso nel decennio scorso:
Negli ultimi dieci anni, la Repubblica di San Marino ha vissuto vicende straordinarie che hanno messo in crisi il suo sistema bancario. Al centro emerge un presunto sodalizio criminale, noto come la “Cricca”, che ha coinvolto dirigenti bancari, imprenditori stranieri e una frangia del tribunale in un piano sovversivo, peraltro già denunciato a metà decennio dal PDCS, rimasto inascoltato. Sebbene il rinvio a giudizio per associazione a delinquere riguardi individui non politici, l’analisi delle azioni dei singoli partiti rivela perlomeno omissioni e inerzia politica che hanno facilitato la scalata e il consolidamento della cricca al potere, dalle indagini “Mazzini” all’insediamento della nuova governance di BCSM, quella guidata da Catia Tomasetti che si è rivelata decisiva per scardinare il potere acquisito nel frattempo dal “gruppo criminoso”.
1. Contesto e struttura del presunto piano
Elemento | Dettagli |
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Periodo | 2015-2025 |
Obiettivo della “Cricca” | Creare condizioni politiche per controllare pienamente BCSM, favorire Banca CIS e “amici” |
Attori chiave non politici | Dirigenti e vigilanza BCSM, vertici e azionisti Banca CIS, parte del Tribunale, imprenditori o finanzieri anche stranieri |
Azioni principali |
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2. Ruolo dei partiti nelle vicende
Le azioni e omissioni dei partiti possono essere schematizzate come segue:
Partito | Ruolo nella scalata dei vertici BCSM | Ostacolo o sostegno alle nuove governance | Omissioni o difese giudiziarie |
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RF, SSD, C10 (AdessoSM) | Hanno favorito nomine di vertici BCSM (Savorelli, Grais, Moretti) | Osteggiato nuove governance BCSM (es. Tomasetti) | Difeso il Commissario della Legge nelle fasi controverse |
PDCS, RETE, PSD | Hanno osteggiato la scalata dei vertici BCSM | Sostenuto nomine trasparenti e riforme | Interventi e proposte, spesso ignorate |
RF, SSD C10 (AdessoSM) | Facilitato decreti legislativi favorevoli alla cricca | Non ostacolato operazioni predatorie | Inerzia politica, nessun rinvio a giudizio |
3. Danni al sistema e alle casse pubbliche
Tipo di danno | Stima economica | Effetto principale |
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Danni diretti bancari | 534M€ svalutazioni CARISP + 3M€ Caso Titoli | Svalutazioni crediti, frodi operative |
Fondi pensione | 100M€ | Perdita capitale |
Costi indiretti | Non quantificati e non quantificabili | Perdita fiducia e credibilità del sistema |
4. Analisi complessiva
Il – per ora presunto – piano di assalto al sistema bancario ha combinato infiltrazioni strategiche, manovre legislative, operazioni predatorie e coperture nonché pressioni giudiziarie. Il rinvio a giudizio per associazione a delinquere di 13 personaggi conferma la potenza e la vastità della Cricca, mentre le omissioni politiche sistemiche evidenziano responsabilità – magari indirette – ma significative di alcuni partiti.
5. Conclusione
Queste vicende assumono le sfumature di un colpo di stato economico-istituzionale, con una rete criminale capace di influenzare le nomine e la gestione delle istituzioni finanziarie centrali. L’istituzione immediata di una commissione d’inchiesta è indispensabile per:
- Accertare le responsabilità politiche sistemiche non perseguite da Giustizia ordinaria in quanto – evidentemente – non riconosciute come reati.
- Favorire il Tribinale nell’azione di rrecupero delle risorse sottratte
- Ripristinare trasparenza e fiducia sia nel sistema bancario che nella politica sammarinesi
Il danno alle casse pubbliche e alla qualità della vita dei cittadini rende urgente un intervento istituzionale… Ben più urgente di quello, più “populista” che utile a far chiarezza, presentato dalle opposizioni a caccia di consensi, sull’onda emotiva della vicenda del pedofilo che, pur condannato, scorazzava libero fra banchi di scuola e oratori a San Marino.
Enrico Lazzari