Un uomo di 39 anni residente in Alta Valmarecchia è stato assolto nel processo in abbreviato per maltrattamenti in famiglia e violenza privata, dopo che la moglie lo aveva denunciato. L’esito arriva dopo una vicenda che ha visto entrambi i coniugi coinvolti in altre indagini: inizialmente, la coppia era indagata per tentata estorsione nei confronti di un uomo di 60 anni, amante della moglie. Secondo le ricostruzioni, la scoperta della relazione avvenne durante una cena nel febbraio 2020. La moglie avrebbe minacciato l’amante di denunciarlo per stalking e di chiedere 20.000 euro per placare l’ira del marito, con il 60enne che registrò le conversazioni, presentando denuncia per tentata estorsione. Anche il marito fu coinvolto in queste indagini per concorso morale e patteggiò, mentre la moglie si fece carico della cifra da risarcire all’amante.
Nel 2022 il 60enne avviò una causa civile per chiedere 80.000 euro, a cui l’uomo rispose chiedendo alla moglie il risarcimento per le sofferenze subite a seguito del presunto tradimento. La donna denunciò a sua volta violenza domestica da parte del marito. Il giudice, al termine del processo, valutò la relazione tra i due come conflittuale ma non trovò prove di maltrattamenti da parte del marito. A centro dell’esame giudiziario furono i messaggi WhatsApp e alcune fotografie, elementi chiave della difesa. Un periodo di vacanza nelle Marche, poco dopo un presunto episodio di violenza denunciato dalla moglie (una lesione all’alluce, attribuita a un colpo, ma refertata come conseguenza di urto contro un mobile), fu anch’esso esaminato. Nelle foto della vacanza, la labbra non mostravano segni seri di tumefazione. Conclusione: al termine del rito abbreviato, l’imputato è stato assolto per non aver commesso il fatto.