Rimini ha retto bene anche nell’estate 2025, nonostante le difficoltà generali del settore turistico in Italia. I dati forniti dall’amministrazione comunale evidenziano una contrazione molto contenuta, pari allo 0,4% dell’imposta di soggiorno registrata nei mesi estivi, una percentuale che potrebbe addirittura annullarsi del tutto con l’arrivo dei consueti versamenti tardivi.
Guardando all’intero arco dei primi otto mesi dell’anno, la città registra una crescita dello 0,6% nelle presenze rispetto al 2024. Un risultato incoraggiante, considerando che lo scorso anno è stato ampiamente definito come uno dei migliori per il turismo in Riviera. Ancora più significativo il confronto con il 2023, dal quale emerge un incremento complessivo del 10%.
Uno sguardo al solo primo semestre 2025 (da gennaio a giugno) mostra un risultato ancora più brillante: +6,1% rispetto al 2024 e addirittura +22,4% rispetto al 2023. Il merito principale si deve al mese di giugno, definito “straordinario” dal Comune, che ha segnato un balzo superiore al 9% rispetto all’anno precedente e al 16,9% rispetto a due anni fa. Questo ottimo avvio ha compensato quasi del tutto la flessione estiva più ampia riscontrata a livello nazionale, dovuta alla ridotta capacità di spesa delle famiglie italiane.
Nel dettaglio, il bimestre luglio-agosto 2025 ha segnato una flessione del 3,5% in rapporto al 2024, secondo i dati provvisori IDS. Va però sottolineato che il confronto con l’anno scorso risente anche di un fattore climatico: nell’estate 2024 non si erano registrati episodi di maltempo, mentre nel 2025 il meteo ha inciso negativamente. Se invece si prende come termine di paragone il 2023, il bimestre luglio-agosto segna addirittura un incremento dell’1,3%.
In sintesi, Rimini conferma la sua solidità come destinazione turistica: il lieve calo dell’estate 2025 appare quasi trascurabile e bilanciato da un quadro complessivo positivo, con numeri che mantengono la città romagnola stabilmente ai vertici del turismo nazionale.