Ieri sera una folta delegazione del Consiglio Direttivo ha incontrato il Segretario di Stato per le Finanze Marco Gatti e il Segretario di Stato al Lavoro Alessandro Bevitori per rappresentare le preoccupazioni degli associati in merito alla proposta di riforma dell’IGR al vaglio in questi giorni della Commissione Finanze.
Il punto fondamentale è che gli effetti della riforma devono ricadere in misura equa su tutti, imprese e lavoratori e a queste condizioni, ANIS come ha sempre responsabilmente sostenuto, le imprese sono pronte a fare la loro parte.
I nodi da sciogliere sono sostanzialmente due: l’eliminazione della differenza di trattamento tra lavoratori residenti e frontalieri e l’introduzione di un’entrata certa anche dalle imprese che da anni non versano nulla.
In merito al primo punto abbiamo evidenziato con forza che le persone sono una risorsa fondamentale per le nostre aziende e per l’intero sistema. Per cui le prospettive di sviluppo di ogni sistema economico non possono prescindere dal mantenimento di un proficuo rapporto con tutti i propri collaboratori e dalla capacità di attrarne altri con le adeguate competenze, le quali in gran parte dovranno essere attirate dall’esterno, per far fronte alle sfide della competizione e dell’innovazione. In questi anni ci siamo prodigati per eliminare le disuguaglianze e anche con i recenti rinnovi contrattuali abbiamo creato condizioni migliorative negli ambienti di lavoro al fine di evitare problematiche e conflittualità. Quindi occorre proseguire in questa direzione valutando ulteriori interventi per permettere, anche ai lavoratori frontalieri, di beneficiare della detrazione d’imposta legata alla Smac.
Sul secondo punto, in alternativa all’ipotesi di un aumento temporaneo delle imposte dirette dal 17% al 18%, abbiamo insistito nella richiesta di introdurre in via temporanea un contributo anche alle oltre 1.500 imprese che non versano nulla, sottoforma di una minimum tax, nell’attesa della messa a regime dei nuovi accertamenti fiscali automatici. Non toccare l’attuale imposizione fiscale in capo alle imprese significa conservare il segno distintivo della nostra leggera fiscalità quale leva per continuare ad attrarre nuovi investitori.
Al termine dell’incontro abbiamo registrato con favore un’apertura da parte della Segreteria competente a ricercare gli adeguati aggiustamenti proprio nell’ottica di giungere ad un provvedimento davvero equo sia per i lavoratori che per le imprese.
Nel frattempo i lavori dalla Commissione Finanze sono sospesi fino al 7 ottobre per avere modo di svolgere una serie di incontri tecnici con tutte le parti sociali proprio con questo obiettivo. Sfrutteremo questo tempo per approfondire le proposte, già presentate nell’incontro di ieri, al fine di mitigare l’impatto della riforma su quanti, lavoratori e imprese, già contribuiscono in larghissima parte al gettito fiscale.
San Marino, 26 settembre 2025
Comunicato stampa – ANIS