Svolta su Garlasco, in corso dalle prime luci dell’alba perquisizioni di carabinieri e Guardia di Finanza nelle abitazioni di ex investigatori e inquirenti che parteciparono alle indagini sul delitto di Chiara Poggi. È quanto scrivono i social del Tg1.
Da questa mattina all’alba numerose perquisizioni sono in corso nelle abitazioni dell’ex Procuratore di Pavia Mario Venditti, in quelle di alcuni familiari di Andrea Sempio, compresi i genitori, e di due ex carabinieri in forza nel 2017, anno in cui Venditti archiviò l’indagine su Sempio, nella procura di Pavia.
Il blitz
Scattata questa mattina all’alba l’operazione con perquisizioni, a quanto si apprende, coordinata dalla Procura di Brescia, competente ad indagare su eventuali reati commessi da magistrati in servizio nel distretto della Corte d’appello di Milano. A darne notizia i social del Tg1. Secondo indiscrezioni, raccontano i social del Tg1, gli investigatori sarebbero sulle tracce dei flussi di denaro versati dai familiari di Andrea Sempio per ottenere l’archiviazione dell’indagine aperta a suo carico nel 2017.
L’indagine coordinata dalla procura di Brescia
L’inchiesta, avviata sotto la direzione della procura di Brescia – competente per i presunti reati che coinvolgono magistrati di Pavia – ruota intorno a un unico indagato al momento: il giudice Venditti, su cui pende l’ipotesi di corruzione in atti giudiziari.
Il nuovo filone investigativo nasce da un elemento emerso durante le perquisizioni eseguite a maggio scorso: un appunto scritto a mano, trovato nell’abitazione dei genitori di Andrea Sempio. Su quel foglio compaiono alcune cifre (“20/30 €”), il nome del giudice Venditti e la nota “gip archivia”. Il documento è datato ai primi di febbraio 2017, ossia poco prima che Sempio ricevesse la comunicazione formale della sua iscrizione nel registro degli indagati per l’omicidio di Chiara Poggi.
Secondo gli investigatori, il ritrovamento suggerisce che la famiglia fosse a conoscenza di sviluppi dell’indagine ancora coperti dal segreto istruttorio, sollevando dubbi sull’esistenza di informazioni fatte filtrare in modo illecito.
Flussi di denaro e conversazioni sospette
Accertamenti di natura patrimoniale, svolti in seguito, hanno evidenziato un passaggio anomalo di denaro: circa 40mila euro, trasferiti alla fine del 2016 dalle zie paterne di Sempio, attraverso uno zio intermediario, e poi confluiti sul conto corrente del padre. Gli inquirenti ipotizzano che una parte di quella somma possa essere stata destinata a un magistrato, in contanti, come possibile forma di corruzione.
A rafforzare i sospetti c’è anche un’intercettazione ambientale, registrata poco dopo un interrogatorio di Sempio. In quell’occasione, durante un dialogo in auto tra padre e figlio, emergono affermazioni che, secondo gli investigatori, mostrano incoerenze e contraddizioni ritenute rilevanti per l’indagine.
Mario Venditti: chi è e perché è indagato
La Procura di Brescia ha iscritto nel registro degli indagati l’ex procuratore aggiunto di Pavia Mario Venditti per corruzione in atti giudiziari nell’inchiesta di Garlasco. Per la pm Claudia Moregola e il procuratore capo Francesco Prete il magistrato sarebbe stato corrotto per scagionare Andrea Sempio. I militari della Gdf pavese hanno perquisito le abitazioni di Venditti, che per due volte archiviò Sempio, e la casa dei genitori e degli zii dello stesso Sempio. Nove le persone raggiunte dal decreto di perquisizione. All’ex procuratore sarebbe «stata proposta o comunque ipotizzata la corresponsione di una somma di denaro»
L’ex procuratore di Pavia Mario Venditti risulta indagato per corruzione in atti giudiziari. Il fascicolo della Procura di Brescia nasce da alcuni atti di indagini dei colleghi di Pavia che stanno indagando su Andrea Sempio come possibile assassino (in concorso) di Chiara Poggi, uccisa a Garlasco il 13 agosto 2007. Il sospetto è che Venditti abbia archiviato in modo troppo rapido la precedente inchiesta sull’amico del fratello della ventiseienne uccisa nella villetta di via Pascoli. Un sospetto che nasce, secondo indiscrezioni, da alcune vecchie intercettazioni e da un appunto a penna su un bloc notes ‘Venditti / gip archivia X 20-30 euro’ con la data ‘febbraio 2016’. Un promemoria che avrebbe la grafia di Giuseppe Sempio, padre del nuovo sospettato del delitto della ventiseienne, ma con la data erroneamente anticipata di un anno dato che l’archiviazione arriva solo nel 2017.
Convocati i genitori di Sempio
La Guardia di finanza di Pavia, su delega della procura di Brescia, sta sentendo al Comando provinciale i genitori di Andrea Sempio, perquisiti stamani nell’ambito dell’indagine per corruzione in atti giudiziari a carico dell’ex procuratore Mario Venditti. Il sospetto è che l’ex magistrato abbia ricevuto una somma indebita di denaro nell’ordine di 20-30mila euro per favorire Andrea Sempio nel primo procedimento penale in cui era accusato di omicidio e che è stato archiviato nel 2017.
La nuova udienza
Si torna oggi in aula a Pavia per una nuova udienza legata al caso dell’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto nel 2007. Davanti alla giudice per le indagini preliminari Daniela Garlaschelli, le parti discutono la possibilità di prolungare l’incidente probatorio, come richiesto dagli esperti incaricati d’ufficio: la genetista Denise Albani e il dattiloscopista Domenico Marchigiani.
I due consulenti, nominati dalla stessa gip, stanno conducendo accertamenti rispettivamente sul materiale biologico ritrovato nella villetta di via Pascoli, dove la giovane fu uccisa, e sulle impronte digitali presenti su alcuni reperti rimasti a lungo conservati. La richiesta di proroga riguarda diversi filoni d’indagine legati al nuovo fascicolo che vede tra gli indagati Andrea Sempio, all’epoca amico del fratello della vittima.
Impronte ancora da verificare e Dna sotto esame
Un nodo cruciale riguarda le impronte digitali trovate su vari oggetti raccolti nella spazzatura della casa, come una bottiglietta di Estathé, confezioni di biscotti e cereali, e un sacchetto dei rifiuti. L’analisi su questi elementi non è ancora stata completata e, secondo quanto trapela, la Procura di Pavia potrebbe affidare le ultime comparazioni a un nuovo specialista, in grado di rilevare con precisione le minuzie digitali necessarie per un confronto affidabile.
Sul fronte del DNA, i consulenti sono al lavoro per chiarire due aspetti delicati. Da un lato, attendono conferme sull’inquinamento genetico rilevato su una garza usata per prelevare materiale biologico dalla bocca di Chiara Poggi, un’anomalia già riconosciuta dagli inquirenti come conseguenza della contaminazione avvenuta dopo la morte. Dall’altro, rimane da stabilire se il DNA maschile ritrovato sotto le unghie della vittima possa essere associato con certezza a una persona precisa.
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