San Marino e le malattie stagionali. Raffreddore, influenza o Covid: come riconoscere i sintomi e le misure più adatte

Con l’arrivo dell’autunno e i primi sbalzi di temperatura, anche sul Titano tornano protagonisti i virus respiratori. Influenza, raffreddore e Covid-19 si presentano spesso con sintomi simili, rendendo difficile capire di che disturbo si tratti. Gli esperti sottolineano però alcune differenze utili per orientarsi e ricordano che, in caso di peggioramento, la diagnosi deve sempre passare dal medico di famiglia.

Una stagione impegnativa alle porte

Il virologo Fabrizio Pregliasco avverte che la nuova stagione sarà particolarmente intensa: si prevede la circolazione di virus influenzali come A/H3N2 e B/Victoria, insieme a rinovirus e virus respiratorio sinciziale. A questi si somma il Covid, che non ha una stagionalità ben definita ma alterna fasi crescenti con picchi periodici. Secondo le stime, tra il 15% e il 25% della popolazione italiana potrebbe venirne coinvolta, pari a circa 16 milioni di persone.

Influenza, raffreddore e Covid: differenze nei sintomi

Secondo gli specialisti, distinguere i sintomi non è immediato, ma esistono alcune caratteristiche tipiche:

  • Influenza vera e propria: insorge con febbre improvvisa sopra i 38°, accompagnata da tosse o mal di gola e da sintomi sistemici come dolori muscolari, malessere diffuso e forte spossatezza. Negli adulti i segnali sono più evidenti, nei bambini e negli anziani la febbre può essere blanda o assente. L’evoluzione in genere dura 4-5 giorni.
  • Raffreddore comune e virus minori: sintomi più lievi e graduali, come congestione nasale, tosse leggera e qualche disturbo gastrointestinale. Sono fastidi che tendono a protrarsi nel tempo, ma di intensità ridotta.
  • Covid-19: quadro variegato, che può andare da semplici forme simil-raffreddore a sintomi più intensi simili all’influenza. Proprio questa sua natura “camaleontica” lo rende difficile da distinguere senza tampone.

Come intervenire

La dottoressa Tecla Mastronuzzi, della Società italiana di Medicina generale, spiega a SkyTg24 che i primi disturbi possono essere gestiti con farmaci di automedicazione:

  • soluzioni saline nasali per il raffreddore,
  • paracetamolo per abbassare la febbre,
  • rimedi naturali come il miele per il mal di gola.

Se però i sintomi peggiorano, persistono per più giorni, la febbre rimane alta o compaiono difficoltà respiratorie, diventa fondamentale rivolgersi al proprio medico. Nei pazienti più fragili e nei casi sospetti di Covid, il tampone resta uno strumento importante per accedere a terapie mirate come gli antivirali, da assumere entro pochi giorni dall’inizio della malattia.

Automedicazione responsabile

Lo stesso Pregliasco ricorda che l’automedicazione va usata con responsabilità: i farmaci da banco possono offrire sollievo modulando i sintomi e migliorando la qualità della vita, ma non devono cancellare del tutto i segnali della malattia, che permettono di seguire l’andamento dell’infezione. È sempre necessario attenersi alle indicazioni riportate nei foglietti illustrativi ed evitare abusi.