Un’assenza trasformata in notizia politica. Durante l’intervento del premier israeliano Benjamin Netanyahu all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, la delegazione di San Marino non era in aula. Secondo diverse testate straniere, il Titano sarebbe stato uno dei quattro Paesi europei a disertare volontariamente il discorso, insieme a Spagna, Irlanda e Slovenia, per protestare contro la guerra a Gaza.
La realtà, però, è stata ben diversa. Da quanto riferito in ambienti istituzionali, non c’è stata alcuna presa di posizione ostativa: semplicemente, per motivi organizzativi e di sicurezza non era stato comunicato l’orario preciso dell’intervento di Netanyahu e i rappresentanti sammarinesi, impegnati in altri appuntamenti, si sono trovati assenti al momento della sua salita sul palco.
La precisazione di Palazzo Begni
La “bolla mediatica” si è così sgonfiata nel giro di poche ore. La Segreteria di Stato agli Esteri ha diffuso l’intervento ufficiale del segretario Luca Beccari, che ha toccato i grandi temi dell’agenda internazionale: multilateralismo, cambiamento climatico, intelligenza artificiale, sviluppo sostenibile e Agenda 2030. Beccari ha ribadito l’impegno della Repubblica per i principi fondanti della Carta delle Nazioni Unite, ma anche la necessità di rafforzare la credibilità e la capacità dell’organizzazione di ricostruire fiducia tra i Paesi membri.
Le posizioni sui conflitti globali
San Marino si è espresso con fermezza sul conflitto russo-ucraino, ribadendo la condanna dell’aggressione russa e il sostegno all’indipendenza e all’integrità dell’Ucraina. Sul fronte mediorientale, la piccola Repubblica ha condannato gli attacchi terroristici del 7 ottobre, ma al contempo ha denunciato i gravi crimini di guerra in corso contro la popolazione civile di Gaza. È stato così rinnovato l’appello per un cessate il fuoco immediato e permanente, l’accesso senza ostacoli agli aiuti umanitari e la liberazione di tutti gli ostaggi.
Il riconoscimento della Palestina
In sede Onu, San Marino ha infine compiuto un passo significativo: il riconoscimento formale dello Stato di Palestina e il sostegno alla sua piena ammissione come membro delle Nazioni Unite.