In una dichiarazione rilasciata venerdì 26 settembre all’uscita dal Tribunale di Pavia, il genetista Marzio Capra, storico consulente della famiglia Poggi, ha annunciato che si procederà con tutti i confronti necessari relativi all’analisi del DNA rilevato sui margini ungueali della vittima Chiara Poggi. L’avvocato Francesco Compagna, legale di Marco Poggi, ha espresso una critica sull’interpretazione dei dati, sostenendo che il DNA attualmente disponibile non attribuisce elementi certi e affermando che la percezione del pubblico potrebbe far pensare che le scienze forensi non siano affidabili. È previsto l’intervento del perito Denise Albani, incaricato di eseguire l’esame richiesto dall’ampliamento dell’appello bis contro Stasi, contro il quale la famiglia ha lottato dal 2014.
Dettagli chiave:
-Il confronto tra il profilo biologico trovato sulle unghie della ragazza, uccisa a Garlasco il 13 agosto 2007, e il profilo di Andrea Sempio sarà effettuato, poiché quel profilo di DNA è ora ritenuto utilizzabile.
-L’esito dell’indizio era stato incerto in passato: due perizie precedenti avevano indicato possibilità diverse riguardo all’identità, con esiti qualificati come non determinanti o riferibili a contatto diretto.
-In passato, il genetista Francesco De Stefano aveva smontato posizioni contraddittorie sulle possibilità di attribuire o escludere un’identità, citando variazioni tra le prove analitiche e il degrado dei campioni.
-Le discussioni si concentrano sull’affidabilità dell’indizio e sul contesto di raccolta e degradazione del materiale biologico trovato.
Contesto operativo:
-Toccherà al perito Denise Albani condurre l’esame richiesto dal fronte familiare di Chiara Poggi, che ha insistito sull’avvio di ulteriori confronti nel quadro dell’appello bis contro Stasi.
-L’operazione di confronto mira a chiarire se il DNA trovato possa essere attribuito in modo attendibile a soggetti legati al caso, tenendo conto della storia probatoria e delle condizioni dei campioni.