Vi spiego Renzi.
Ho letto la chilometrica intervista a Renzi su Il Foglio. Provo a spiegare quello che molti non si spiegano. Da un paio d’anni. Fra i renziani del passato, soprattutto.
Renzi fa un calcolo, se vanno a votare solo un cinquanta per cento degli italiani, se quindi si vota( poi lui ha in mente soluzioni diverse per tutte le leggi elettorali possibili…) nel recinto di chi va a votare a prescindere, nel campo del voto cristallizzato sinistra contro destra e viceversa, dentro le curve delle tifoserie più infuocate, la sinistra che odia o disprezza la Meloni può vincere.
Non ha torto. Non è un calcolo stupido.
E’ quello che abbiamo, ci piaccia o no.
In assenza della politica, del gioco nell’arena, il tifo vince. Le curve possono vincere.
E le curve sono fatte di tribù urlanti.
Conta, puo’ contare, quindi, la somma delle tribù.
Si vota per somma e non per moltiplicazione.
Per somma di liste.
E’ una ipotesi. E’ quella di Renzi. Ci scommette.
Ha abbandonato l’idea del Terzo Polo. Non solo per colpa sua. Anzi. Ma ha lucidamente valutato che lì non c’è futuro. Almeno per lui. Soprattutto per lui. E’ anche d’accordo con Franceschini, la prossima volta si vincerà ai lati, non al centro. Pensano.
Quindi bisogna scegliere la curva dove stare.
E lui ha scelto.
Ma in quella curva lui deve conquistarsi un posto.
Ci sono tutti i suoi nemici storici.
C’è lì il rigetto di tutto ciò che ha fatto e pensato.
Ma lui, a differenza di Berlusconi, non vuole essere amato.
A differenza di Conte e Schlein non vuole essere temuto.
Lui vuole solo essere valutato. Come professionista. E lui professionista lo è, senza alcun dubbio.
C’è da battere la Meloni? Ci sono. Chi meglio di me?
Ha rottamato D’Alema. Vi sembrava cosa facile?
Ha espulso la Ditta dal Pd. Una cosa enorme.
Io l’ho amato in quel periodo.
Ha abbattuto il governo Conte. Vi sembra poco?
L’ho amato ancora.
Ha negato i pieni poteri a Salvini.
Che sospiro di sollievo!
Un professionista.
Ha poi abbattuto anche se stesso.
Ma anche un professionista può fare scelte professionali sbagliate. E poi questo non dispiace più di tanto alla curva che ha scelto e che dovrebbe assumerlo.
Che male potrà fare, col suo 2/3 per cento?
Vuol fargli pensare.
E lui stesso lo dice: comandano Elly ed Esso, Giuseppi.
Io sto dietro. Assicura. State sereni.
E’ un professionista.
C’è da demolire la Meloni. Lui vuole dimostrare ogni giorno che ci sa fare. Più di tutti. Non punta sul fascismo ma sullo sfascismo.
Ha argomenti, veri o non veri, non importa, che gli altri non hanno. Fisco, stipendi, sanità, decrescita industriale, ruolo internazionale, politica estera, trumpismo, ministri, ministeri, sottosegretari, sorelle, gite a New York. Come lo dice lui non lo dice nessuno, nella curva che si è scelto. Professionista.
Fidatemi di me. La sfascio.
Un professionista. Ci vuole un contratto.
Fa anche consulenza, gratis, a pezzi della curva opposta. Vannacci è una risorsa per la sinistra dice. Si perché Vannacci può fare come Farage.
Se rompe e si fa il suo partito porta via un 5 per cento che farà perdere la Meloni.
Per poi, dice a Vannacci, tornare nel turno successivo e puntare alla Presidenza. Direttamente. Come Farage.
Un professionista.
Scenari apocalittici. Lui la chiama politica.
Io lo chiamo sfascio.
Cioè, in questo scenario, prima Schlein e Conte e poi Vannacci.
Minchia!
Sergio Pizzolante