Durante la solenne cerimonia di insediamento, i neo Capitani Reggenti Matteo Rossi e Lorenzo Bugli hanno tracciato il percorso del semestre reggenziale, evidenziando valori e priorità per la comunità sammarinese e il ruolo del Paese nello scenario internazionale.

La Reggenza ha accolto con gratitudine le parole di augurio del Nunzio Apostolico Mons. Petar Rajic, definendole “un richiamo costante ai valori non negoziabili di pace, tolleranza, libertà e democrazia”.
Nel richiamo al contesto internazionale, Rossi e Bugli hanno sottolineato “l’attesa trepidante per la firma dell’Accordo di Associazione con l’Unione Europea”, definendolo una scelta politica epocale, capace di rafforzare la sovranità sammarinese e offrire nuove opportunità a giovani, lavoratori e imprese. “Abbiamo condiviso – hanno ribadito – che l’Unione Europea è un’unità nella diversità e non un nemico delle identità.”
Il tema della pace è stato centrale: “La pace deve essere l’orizzonte di ogni politica. Troppo spesso abbiamo visto prevalere il linguaggio delle armi, ma San Marino, con la sua storia e tradizione di neutralità, non può restare indifferente.” Da qui la conferma del recente riconoscimento da parte del Titano dello Stato di Palestina, e al tempo stesso l’appello a perseguire la via del “dialogo autentico per il conflitto russo-ucraino”.
Sul fronte interno, ampio spazio ai temi sociali. I Capitani Reggenti hanno rivolto pensieri agli anziani “radici vive della nostra identità”, ai giovani, “che chiedono un futuro per restare a San Marino con fiducia e motivazione”, e alle famiglie, “colonne portanti della coesione sociale”. Senza dimenticare le persone più fragili: “Una comunità si misura da come tratta chi soffre la solitudine, la precarietà, la malattia o la disabilità.”
Tra le priorità, la valorizzazione dell’arte e della cultura come strumenti di libertà e bellezza; la promozione dello sport per il suo valore educativo; l’attenzione a relazioni autentiche in un mondo spesso filtrato da rapporti virtuali.
Il discorso ha toccato anche il 70° anniversario dell’Istituto per la Sicurezza Sociale, indicato come modello di sistema sanitario universale da preservare e proiettare verso il futuro, e le prossime elezioni per le Giunte di Castello, cuore della democrazia di prossimità.
Concludendo, Rossi e Bugli hanno ribadito con forza che:
- “Essere oggi Capitani Reggenti significa servizio, non possesso personale; responsabilità, non privilegio.”
- “Il nostro auspicio è che la Reggenza sia un ponte tra passato e futuro, tra autonomia e cooperazione internazionale, tra stabilità e rinnovamento.”
Il messaggio finale è stato rivolto a tutta la comunità: “Il futuro dipenderà dalla forza con cui sapremo unirci attorno a valori comuni e dalla fiducia con cui guarderemo al mondo.”
Un discorso che intreccia memoria storica, impegni sociali e visione internazionale, indicando nel semestre appena inaugurato non solo la continuità delle istituzioni, ma la volontà di custodire la libertà e rafforzare il ruolo di San Marino come esempio di pace e democrazia nel cuore d’Europa.
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