La battaglia contro l’impianto eolico previsto a Badia Tedalda, con sette torri alte 180 metri, è arrivata fino ai tavoli della presidenza del Consiglio. Dopo settimane di discussioni e ricorsi, il tema è ormai un caso nazionale che riguarda anche il futuro della Valmarecchia.
Il sindaco di Casteldelci, Fabiano Tonielli, appena rientrato da Roma, ha dichiarato di sentirsi “ottimista” riguardo a un possibile stop all’opera, ritenuta incompatibile con il paesaggio, con lo sviluppo turistico del territorio e persino con alcuni aspetti legati alla sicurezza idrogeologica dell’area appenninica.
Il progetto, approvato lo scorso luglio dalla Regione Toscana, era stato subito contestato da Emilia-Romagna e Marche, le quali avevano annunciato un ricorso al Tar. Tuttavia, l’iter è stato sospeso dall’intervento del Ministero della Cultura, che ha aperto una conferenza di servizi per ascoltare le parti contrarie. Una nuova riunione è prevista entro due settimane: se non emergerà un punto di incontro, il fascicolo arriverà direttamente al Consiglio dei ministri, chiamato a pronunciarsi in via definitiva.
Critico anche il parere di esperti come il geologo Gian Battista Vai, che ritiene l’impianto non compatibile con la particolare morfologia della zona, già interessata da diverse altre proposte di installazioni eoliche.
La vicenda, quindi, resta aperta e sotto stretta osservazione, mentre in Valmarecchia cresce l’attesa per una decisione che potrebbe incidere in maniera significativa sul futuro del territorio e sulla sua vocazione turistica e ambientale.