San Marino. L’impegno per la pace ci trovi tutti al lavoro! (in margine all’Insediamento dei Capitani Reggenti)….di don Gabriele Mangiarotti

C’è una parola che ha sovrastato la giornata di oggi, l’insediamento dei nuovi Capitani Reggenti: insieme al compiacimento per la loro giovinezza, l’invito alla pace, in questa epoca drammatica dai rari segni di speranza.

Altri avranno modo di riportare la sostanza dei messaggi che indicano l’unico cammino percorribile, quella pace che si unisce a tolleranza e democrazia, come hanno ricordato gli eletti Capitani Reggenti, e che trova nel rispetto della dignità di ogni uomo il suo fondamento e la sua ragione.

E mi pare che il recente Discorso dell’Arcivescovo Paul Richard Gallagher, Segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni Internazionali della Santa Sede, in occasione dell’80° anniversario dell’istituzione delle Nazioni Unite possa accompagnare il cammino di tutti noi, nella consapevolezza che «Per evitare conflitti e violenza, la pace deve essere profondamente radicata nel cuore di ogni individuo, affinché possa diffondersi attraverso le famiglie e le diverse associazione nella società, fino a quando sarà coinvolta l’intera comunità politica».

Raccolgo alcune sottolineature dell’importante discorso, consapevole che questo giudizio della Chiesa cattolica può dare lumi al cammino desiderato da tutti. Del resto proprio le parole di S. Ecc. Matteo Rossi ci spingono a questo impegno comunicativo: «Ci affacciamo al nuovo semestre nel corso dell’Anno Giubilare, che ha visto la scomparsa del compianto Papa Francesco e l’ascesa al Soglio Pontificio di Papa Leone XIV; eventi questi, che hanno segnato la vita della Chiesa cattolica e ricondotto gli Stati che si riconoscono nei valori spirituali, civili e morali propugnati dal Cristianesimo, a riflettere sul ruolo che si è chiamati a svolgere nella comunità di Stati… E di queste esortazioni ne faremo ampiamente tesoro, nel corso di un mandato che ci vedrà al fianco e in ascolto delle esigenze dei nostri giovani.»

Alcuni punti dell’articolato discorso dell’Arcivescovo Gallagher possono essere di aiuto proprio per il desiderio di pace e collaborazione emerso in questa celebrazione.

Ne riporto alcuni:

Difesa della vita dal concepimento alla morte senza eccezioni e senza compromessi: «Nel nostro mondo tormentato, la dignità della persona umana deve essere posta al centro di tutti i nostri sforzi. La dignità di ogni individuo è inerente e non contingente all’utilità o alla circostanza e pertanto deve essere sostenuta in ogni politica, legge e azione… Significa … difendere il diritto alla vita di ogni persona. Essendo stati testimoni degli orrori della guerra e delle conseguenze di coloro che rivendicano l’onnipotenza decidendo della vita e della morte di propri fratelli e sorelle, i fondatori delle Nazioni Unite hanno giustamente affermato che nessun potere può essere al di sopra della dignità inerente e della santità della vita umana. La Santa Sede è ed è sempre stata ferma nel sostenere e promuovere il diritto alla vita, dal concepimento fino alla sua fine naturale, come presupposto fondamentale per l’esercizio di tutti gli altri diritti e sottolinea l’illegittimità di ogni forma di aborto procurato e di eutanasia»

L’utero in affitto mercificazione della vita: «Un’altra questione che mette in pericolo l’inviolabile dignità degli esseri umani riducendoli a meri prodotti è la pratica della cosiddetta maternità surrogata, che rappresenta una grave violazione della dignità della donna e del bambino. La Santa Sede rinnova il suo appello per una messa al bando internazionale di questa pratica deplorevole.»

La tutela della libertà di pensiero, coscienza e religione: «La libertà di pensiero, di coscienza e di religione è un’altra pietra d’angolo della pace, tuttavia la persecuzione di minoranze religiose, specialmente dei cristiani, persiste a livello globale. I cristiani nel mondo sono sottoposti a gravi persecuzioni, tra cui violenza fisica, incarcerazione, dislocamento forzato e martirio. Più di 360 milioni di cristiani vivono in aree dove subiscono alti livelli di persecuzione o discriminazione, con attacchi a chiese, case e comunità che si sono intensificati negli ultimi anni. I dati dimostrano che i cristiani sono il gruppo globalmente più perseguitato, tuttavia la comunità internazionale sembra chiudere gli occhi davanti alla loro situazione.

Ad ogni modo, la libertà di religione non è semplicemente libertà da persecuzione; è la libertà di professare la propria fede o da soli o in una comunità insieme ad altri, in pubblico o in privato, nell’insegnamento, nella pratica, nel culto e nell’osservanza… La dignità dell’individuo e la natura della ricerca della verità ultima esigono che tutti siano liberi da limiti riguardanti la religione. La società e lo Stato non devono costringere nessuno ad agire contro la propria coscienza, né impedire a qualcuno di agire conformemente ad essa.»

Sul piano geopolitico ha rinnovato l’appello per un cessate il fuoco immediato in tutte le zone di conflitto del mondo, con particolare attenzione all’Ucraina e al Medio Oriente.

Da non dimenticare, oltre all’invito a leggere tutto l’intervento completo, sintesi dello sguardo della fede sulla condizione umana nella storia di oggi e documento dell’insegnamento della Dottrina sociale cristiana, queste tre annotazioni:

La famiglia: «Non è la famiglia a esistere per la società o per lo Stato, ma sono la società e lo Stato a esistere per la famiglia. Pertanto, la Santa Sede chiede un rinnovato impegno a sostenere quei giovani che desiderano costruire una famiglia. In un mondo in cui prevale la divisione, il patto matrimoniale tra un uomo e una donna è un mezzo per vincere le forze che spezzano relazioni e società. La famiglia è la prima comunità in cui viene vissuta la natura sociale umana e dà un contributo unico e insostituibile alla società.»

L’Intelligenza artificiale: «C’è, come dice Papa Leone XIV, «un’altra rivoluzione industriale […], l’intelligenza artificiale, che comporta […] nuove sfide per la difesa della dignità umana, della giustizia e del lavoro». Nella tradizione cristiana l’intelligenza è considerata una parte essenziale dell’umanità, creata a immagine di Dio. Mentre l’intelligenza artificiale è una conquista tecnologica straordinaria, imita l’intelligenza umana che l’ha progettata, ponendo nuovi interrogativi filosofici ed etici… Esiste il rischio che l’intelligenza artificiale promuova il «paradigma tecnocratico», che considera tutti i problemi del mondo risolvibili attraverso la sola tecnologia. Questo paradigma spesso mette in secondo piano la dignità umana e la fraternità nella ricerca dell’efficienza, ignorando le dimensioni essenziali della bontà e della verità»

La fedeltà all’identità delle Nazioni Unite: «È importante resistere alla tentazione di sostituire questi impegni fondazionali con nuove idee o programmi che rischiano di diluire la missione delle Nazioni Unite. Fondamentale per questa missione è trovare un equilibrio tra i quattro pilastri delle Nazioni Unite: promuovere i diritti umanimantenere la pace e la sicurezza internazionali, raggiungere uno sviluppo sostenibile e sostenere lo Stato di diritto. Lo Stato di diritto, in particolare, è il sine qua non di un ordine internazionale giusto che crei le fondamenta per tutti gli altri sforzi.»

Come altre volte abbiamo detto: «C’è un lavoro comune, / e c’è una fede per tutti, / e un compito per ognuno. / Ogni uomo al suo lavoro».

don Gabriele Mangiarotti