Madre e un figlio quindicenne sono stati uccisi brutalmente da Salvatore Ocone, padre di famiglia. La figlia sedicenne, gravemente ferita alla testa, lotta per la vita in ospedale. Il dramma si è consumato tra le mura domestiche e si è esteso fino alla provincia di Campobasso, dove l’uomo è stato catturato dai Carabinieri grazie al supporto aereo. A bordo dell’auto su cui tentava la fuga si trovavano i corpi senza vita del figlio minore e della figlia, ancora in vita ma in condizioni disperate. Quest’ultima è stata sottoposta a un delicato intervento chirurgico nella notte all’ospedale Neuromed di Pozzilli per una frattura cranica. Ora si trova ricoverata sotto stretta osservazione.
Il padre, una volta fermato e interrogato, ha ammesso le proprie responsabilità. Le accuse nei suoi confronti sono pesantissime: duplice omicidio aggravato, tentato omicidio e sequestro di persona. È stato trasferito nel carcere di Campobasso, dove si trova attualmente in custodia.
Nel frattempo, Mario Ocone, il primogenito della famiglia, è rientrato in Campania da Rimini, dove si era trasferito per lavorare in un hotel dopo il diploma all’Istituto Alberghiero di Castelvenere. Descritto come un ragazzo introverso, Mario aveva lasciato la casa di famiglia per sfuggire a un ambiente che definiva sempre più difficile da sopportare. Appena appresa la notizia, si è precipitato verso il suo paese d’origine per scoprire l’ampiezza della tragedia.
Parlando con i familiari, Mario ha espresso tutto il suo sgomento, dichiarando di non aver mai pensato che suo padre potesse compiere un gesto tanto estremo. Ha descritto la casa come una gabbia fatta di litigi e tensioni da cui era scappato per ricostruirsi una vita altrove.
Le indagini proseguono per ricostruire con esattezza la dinamica dei fatti e fare piena luce su una vicenda che ha lasciato dietro di sé dolore, rabbia e incredulità.