Si svolgerà sabato 4 ottobre, nella Sala Montelupo di Domagnano, la settima edizione del Forum “Dialogo con i Costruttori di Pace”, appuntamento diventato ormai un punto di riferimento per chi crede nel valore del confronto e della responsabilità condivisa. Il comunicato diffuso ieri ha messo in luce l’urgenza del tema: mai come oggi, dopo decenni di relativa pacificazione, il bisogno di pace si avverte come esigenza profonda, non solo come assenza di guerra, ma come condizione di giustizia, benessere, rispetto reciproco e coesione sociale.
Fin dalla prima edizione, l’Associazione San Marino-Italia ha avuto un ruolo attivo nella realizzazione del Forum, collaborando alla definizione dei contenuti e alla promozione di una cultura fondata sul dialogo. “Il nostro impegno rimane costante, con lo stesso entusiasmo e la stessa convinzione di sempre”, ha sottolineato Elisabetta Righi Iwanejko, Past President dell’Associazione.
Quest’anno l’iniziativa sarà nuovamente coordinata dal professore Renato Di Nubila, ideatore e responsabile scientifico dell’evento, con l’organizzazione affidata alla Cooperativa sociale Involo. L’appuntamento gode del patrocinio delle istituzioni sammarinesi, italiane e della Diocesi di San Marino-Montefeltro.
Il programma propone riflessioni di esperti ed esperienze concrete sul tema della costruzione della pace nei luoghi della vita quotidiana: lavoro, scuola e comunità. Tra gli ospiti figurano Carlo Cefaloni (Città Nuova), che parlerà del lavoro come spazio di pace, il professor Riccardo Valentini, insignito del Premio Nobel per la Pace, con un intervento su sostenibilità e stili di vita, e Rosanna Tabasso (Sermig Torino), che porterà la sua esperienza sull’impegno per la coesione sociale.
Ad arricchire ulteriormente i contributi, ci saranno anche rappresentanti di Emergency, Carità senza Confini, ACLI, Papa Giovanni XXIII di Rimini, oltre a progettisti di soluzioni sostenibili dedicate allo sviluppo in Africa.
Il Forum vuole essere, come rimarcato dagli organizzatori, “uno spazio di confronto aperto a giovani, adulti, educatori, operatori sociali e cittadini sensibili, per promuovere relazioni pacifiche e una visione del mondo fondata sul ‘noi’ anziché sull’’io’”. Righi Iwanejko ha ribadito lo spirito del messaggio: “Crediamo che la pace non sia solo un ideale: è una costruzione quotidiana, condivisa, possibile”.
L’appuntamento di sabato a Domagnano si annuncia dunque come una nuova tappa fondamentale per il cammino della comunità verso la costruzione di una cultura di pace, dove le voci dei testimoni e la forza del dialogo diventano strumenti concreti di cambiamento.