Cesena, oltre 150 in piazza dopo il blocco della Flotilla: giovedì tre iniziative e venerdì grande corteo

La notizia del fermo israeliano alle imbarcazioni della Global Sumid Flotilla ha spinto ieri sera, 1° ottobre 2025, più di 150 persone a radunarsi improvvisamente in piazza del Popolo. Un ritrovo organizzato in pochi minuti grazie al passaparola, in contemporanea con altre piazze italiane e internazionali, per esprimere solidarietà al popolo palestinese e ai partecipanti della missione umanitaria, oltre a criticare la mancata presa di posizione del governo.

Durante l’incontro, introdotto da Francesco Occhipinti e arricchito dagli interventi di rappresentanti politici locali tra cui le assessore Giorgia Macrelli ed Elena Baredi, il segretario del Pd cesenate Sebastiano Castellucci e il consigliere comunale Marco Rocco De Luca, è stato lanciato un appello alla mobilitazione. L’invito principale riguarda lo sciopero generale proclamato dalla Cgil per venerdì 3 ottobre: a Cesena si terrà un corteo mattutino con partenza intorno alle 9 dalla stazione ferroviaria e arrivo in piazza del Popolo. Una manifestazione analoga è prevista anche a Forlì.

La mobilitazione, però, non si ferma a venerdì. Già oggi, giovedì 2 ottobre, sono organizzati tre momenti di denuncia pubblica sui crimini di guerra a Gaza. Al liceo scientifico Righi, alle 18, sono attese le testimonianze di Paola Zonzini, attivista di Mediterranea Saving Humans, e di Jonathan Montomoli, medico e militante di Rimini4Gaza. Alla stessa ora, al castello di Sorrivoli, l’incontro sarà animato dalle voci di Hammoudi Hureini e altri attivisti di Youth of Sumud, Operazione Colomba e Mediterranea Saving Humans. Infine, alle 21, il personale sanitario si radunerà davanti all’ospedale Bufalini con torce e candele per illuminare simbolicamente la notte di Gaza e ricordare le migliaia di vittime palestinesi, tra cui oltre 1.600 operatori della sanità.

La manifestazione istantanea in piazza del Popolo si è chiusa con un invito a sostenere anche le iniziative dei portuali di Ravenna, contrarie allo sbarco di materiale bellico destinato a Israele, e con un messaggio chiaro: dare continuità alle mobilitazioni locali e nazionali. L’incontro si è concluso con l’inno di resistenza più noto in Italia, intonato coralmente dai presenti.