Nella notte tra l’1 e il 2 ottobre 2025 è arrivato un drammatico messaggio dal senatore riminese Marco Croatti, esponente del Movimento 5 Stelle, imbarcato sulla Morgana, una delle barche della Global Sumud Flotilla dirette verso Gaza. Il parlamentare ha denunciato di essere stato “rapito e portato via contro la sua volontà” dalle forze di sicurezza israeliane, ribadendo che la missione aveva carattere “umanitario e non violento”. A bordo si trovava anche Carlo Alberto Biasioli, attivista ravennate.
Secondo quanto riferito, l’esercito israeliano ha intercettato la spedizione composta da 44 imbarcazioni, fermandone la maggioranza a circa 70 miglia nautiche dalla costa di Gaza. La Morgana ha trasmesso l’ultimo segnale del tracker alle 22.53, mentre le dirette video dalla barca si sono interrotte nelle prime ore della notte.
Il ministero degli Esteri ha spiegato che, per gli attivisti coinvolti, sono previste due possibilità: l’espulsione volontaria, che consente un rientro immediato, oppure la detenzione temporanea in attesa del provvedimento di respingimento da parte dell’autorità giudiziaria israeliana, con tempi di 48-72 ore.
Il ministro Antonio Tajani, intervenuto a Porta a Porta, ha chiarito che le procedure saranno rallentate a causa della festività ebraica dello Yom Kippur, motivo per cui i partecipanti resteranno fino a domani sera in un centro di accoglienza, probabilmente nel porto di Ashdod. Una volta completate le formalità, ha aggiunto, i cittadini italiani saranno rimpatriati con voli dedicati e riceveranno assistenza dai servizi consolari.
La vicenda ha aperto un fronte di tensione diplomatica, con pressioni interne e internazionali affinché venga garantita la liberazione immediata degli attivisti e la tutela dei diritti umani. Intanto, cresce la preoccupazione delle famiglie e il sostegno di associazioni e movimenti che avevano appoggiato la missione della Flotilla.