San Marino. Sindacati. Riforma IGR: il 7 ottobre è ancora sciopero generale!

I passi avanti annunciati da Governo e maggioranza sono insufficienti: colgono solo in minima parte le richieste sindacali. Confermati l’aumento generalizzato delle imposte da circa 23.000 euro annui in su e la disparità di trattamento tra residenti e frontalieri.
L’Attivo dei Quadri ha ribadito i principi di equità sui quali si deve basare la riforma.
Lo sciopero generale del 23 settembre, che ha registrato una partecipazione mai vista, ha ottenuto l’apertura della trattativa con risultati ancora non sufficienti su frontalieri e tutela dei redditi medio-bassi, pertanto la mobilitazione proseguirà.
Proclamato un nuovo sciopero generale per il 7 ottobre, in concomitanza con la ripresa dei lavori della Commissione Finanze.
 
RSM 02 10 2025 – Le OO.SS. hanno riferito all’Attivo dei Quadri i primi risultati raggiunti attraverso l’esito dei negoziati con Governo e Maggioranza.
Si tratta di modalità tese a rendere più agevole il raggiungimento della quota SMAC, che comunque produrrebbe una detrazione fiscale massima di 900 euro annui, oltre al ritiro dell’articolo relativo al raddoppio delle imposte sul TFR. Il Segretario Gatti ha dichiarato che si metterà immediatamente al lavoro sugli emendamenti, che ad oggi non sono stati forniti. Occorrono 39 firme per presentarli in seconda lettura.
Sono state illustrate ai Quadri sindacali le tabelle, consultabili sui siti delle Confederazioni, contenenti le simulazioni relative agli effetti prodotti dagli emendamenti già approvati in Commissione Consiliare.
È comunque confermato l’aumento dell’imposizione fiscale per tutti i redditi da lavoro e pensione superiori a circa 23.000 euro, anche tracciando l’intero importo SMAC e ottenendo quindi la massima detrazione fiscale, pari a 900 euro. Non è pleonastico ricordare che si tratta di redditi che hanno subito una perdita del potere d’acquisto in doppia cifra e che saranno ulteriormente falcidiati dall’aumento dei contributi previdenziali.
Per i lavoratori frontalieri, la discriminazione è confermata: viene solo ridotta nelle sue dimensioni. Tali lavoratori non beneficerebbero del “bonus” di 500 euro, decrescenti in base al reddito, mentre permane la oggettiva impossibilità di raggiungere l’intera quota SMAC.
L’Attivo dei Quadri ha ritenuto insufficienti le proposte di Governo e maggioranza, ascrivendo questi primi risultati alla partecipazione senza precedenti allo sciopero generale del 23 settembre scorso. Le/i Rappresentanti e Delegate/i sindacali hanno altresì ribadito i punti fermi sopra elencati, rilanciando una ulteriore fase di mobilitazione, a cominciare da un nuovo sciopero generale di una intera giornata in occasione della ripartenza dei lavori della Commissione Finanze, prevista per il prossimo martedì 7 ottobre. Il programma sarà il medesimo dello sciopero generale del 23 settembre.
Nel frattempo, è arrivata la convocazione di un nuovo incontro con Governo e maggioranza per la mattinata di venerdì 3 ottobre, del quale verrà dato riscontro.
CSdL – CDLS – USL