San Marino, 5 ottobre 2025 – I Gruppi Consiliari di Maggioranza (PDCS, LIBERA, PSD, AR, Cons. Indipendente Giovanna Cecchetti) desiderano offrire una prospettiva fattuale in merito al serrato confronto sulla Legge di Riforma dell’Imposta Generale sui Redditi (IGR), in corso con le Organizzazioni Sindacali e le Organizzazioni imprenditoriali. Il lavoro della Segreteria di Stato per le Finanze e il Bilancio, in sinergia con la Maggioranza, non ha conosciuto sosta, dimostrando un impegno profondo e inequivocabile per integrare le istanze emerse in un assetto normativo equo e sostenibile.
Il dialogo costruttivo delle ultime giornate ha già prodotto risultati tangibili che intervengono in modo significativo sui punti di maggiore frizione sollevati in prima istanza. È stata disposta, in via prioritaria, la totale eliminazione dell’articolo relativo al raddoppio delle imposte sul Trattamento di Fine Rapporto (TFR), rimuovendo così una delle principali preoccupazioni per i lavoratori. Inoltre, la nuova modalità di calcolo delle passività SmaC ha innalzato la soglia di reddito precedentemente fissata a 23.000 euro ad euro 24.000 per evitare un aumento della pressione fiscale tesa ad accogliere il passaggio a un sistema di detrazioni in grado di favorire una migliore progressività dell’imposta. Tali risposte concrete, frutto della proattività nel negoziato, rappresentano un avanzamento di merito.
È fondamentale chiarire come le simulazioni numeriche circolanti, che denunciano determinati aumenti di tassazione, siano basate su una bozza normativa ormai superata da quanto prospettato nei vari confronti. Nello specifico, l’annullamento del raddoppio delle imposte sul TFR rende nullo il dato più allarmante di tali tabelle.
La principale critica mossa dalle forze sindacali verteva sulla disparità di trattamento per i lavoratori frontalieri. A questo proposito, la Maggioranza e il Governo hanno già esteso l’accesso alle nuove detrazioni d’imposta legate alla tracciabilità della SMaC Card a tutti i lavoratori, inclusi i non residenti. Questa modifica, unita alla disponibilità di abbassare la quota SMaC massima da 6000 euro a 5.000 euro ed elevare la quota deducibile per l’acquisto di carburanti (dagli attuali 750 euro a 1.500 euro) e di ricomprendere voci essenziali come le bollette domestiche e i premi assicurativi veicoli nel novero della tracciabilità, amplia notevolmente la possibilità per ogni lavoratore di maturare la detrazione massima di 900 euro. Tali aggiustamenti modulano l’impianto originario per intercettare le reali esigenze di spesa.
Permane, è innegabile, una dinamica di divergenza: il cosiddetto “bonus protezione reddito.” È fondamentale evidenziare come questa misura sia stata concepita per agire specificamente come incentivo per i soli residenti anche non dipendenti. Questa differenza, per quanto significativa per una categoria specifica, non si configura come una volontà discriminatoria, bensì come il riconoscimento della diversa posizione fiscale del residente, il quale è soggetto a tassazione sui redditi ovunque prodotti (principio della worldwide taxation – e DAPEF), a differenza del frontaliere che è tassato unicamente per i redditi prodotti nel territorio sammarinese. Tale impostazione riflette la volontà di valorizzare la piena partecipazione del residente alla comunità economica e sociale sammarinese e non come una volontà discriminatoria sull’imposizione generale.
Siamo ben consapevoli che, nonostante i passi avanti compiuti, il tema del rapporto tra residenti e non residenti non ha ancora trovato una piena soddisfazione. Su questo continueremo a lavorare con equilibrio e responsabilità, cercando soluzioni che riducano le distanze e rendano il sistema più giusto e sostenibile. Il percorso resta aperto: i risultati ottenuti in poco più di una settimana dimostrano che i cambiamenti sono possibili.
A fronte di un impianto riformatore profondamente emendato e migliorato grazie al contributo ricevuto, e con un dialogo che resta aperto per giungere a una “sintesi più ampiamente condivisa”, si auspica che una mobilitazione, lecita e comprensibile nel suo intento originario, non trascuri i benefici tangibili che la riforma, nella sua versione emendata, apporterebbe alla stragrande maggioranza dei redditi e delle famiglie.
Guardiamo con fiducia alla seconda lettura, certi che porterà ulteriori miglioramenti, nati dall’ascolto e dal dialogo con tutte le parti sociali ed economiche del Paese. I Gruppi di Maggioranza ribadiscono dunque la volontà politica di perseverare nel confronto, per un testo definitivo che sia il più equilibrato possibile.
I gruppi di maggioranza
(PDCS, LIBERA, PSD, AR, Cons. Indipendente Giovanna Cecchetti)