Dopo le rivelazioni sul caso di un pedofilo condannato che, nonostante la sentenza definitiva, sarebbe rimasto a contatto con minori fino al momento dell’arresto, il movimento politico Domani–Motus Liberi (DML) rompe il silenzio e chiede interventi immediati e dimissioni politiche, in una nota dai toni fermi e indignati.
«Non siamo di fronte a un singolo episodio giudiziario, ma al segnale di una falla sistemica che ha messo a rischio la sicurezza dei più vulnerabili», scrive il movimento, sottolineando che “informazioni che non circolano, ritardi inammissibili e mancanza di coordinamento hanno esposto dei minori a un rischio gravissimo”.
Il comunicato, diffuso domenica sera e rilanciato oggi, esprime sconcerto per le risposte giudicate insufficienti da parte delle istituzioni, in particolare nei confronti del Segretario di Stato alla Giustizia, accusato di essersi limitato a riproporre “quasi parola per parola” i contenuti della relazione già letta in Consiglio, «un copia-incolla che non aggiunge nulla, non entra nel merito e non chiarisce le responsabilità».
Secondo Domani–Motus Liberi, la vicenda rappresenta un grave fallimento politico oltre che istituzionale: «Alcuni Segretari di Stato hanno ammesso errori e mancanze. Ma quando si ammettono colpe, è naturale e doveroso che seguano conseguenze. Non basta dire “abbiamo sbagliato”: chi ha sbagliato deve assumersi la responsabilità fino in fondo, anche con le dimissioni».
Il movimento lega la richiesta di chiarezza a un principio di credibilità democratica e tutela dei minori, ricordando che San Marino ha ratificato la Convenzione di Lanzarote, impegnandosi a proteggere infanzia e adolescenza da ogni forma di abuso e sfruttamento sessuale. «Tradire quello spirito – spiegano da DML – rifugiandosi dietro risposte evasive o silenzi complici, significa mancare di rispetto non solo agli obblighi internazionali, ma soprattutto ai nostri cittadini più vulnerabili».
Il comunicato si chiude con un appello netto e una promessa: «Chiediamo che si apra immediatamente una nuova fase, fondata su chiarezza e responsabilità: dimissioni da parte di chi ha mancato, riforme urgenti e strutturali del sistema di protezione e un impegno concreto e visibile per impedire che fatti simili possano ripetersi. La sicurezza dei bambini deve venire prima di tutto. Non ci fermeremo finché non verrà fatta piena luce».
Con parole che riflettono indignazione e fermezza morale, Domani–Motus Liberi richiama l’intera classe politica alla responsabilità etica e istituzionale, segnalando che l’inerzia o il silenzio, in casi come questo, non sono opzioni ma ulteriori colpe.