Sébastien Lecornu ha rassegnato le proprie dimissioni da primo ministro francese meno di un mese dopo la nomina, presentandole al presidente Emmanuel Macron che le ha accettate. Lo ha annunciato l’Eliseo nella tarda mattinata. “Non c’erano le condizioni per restare primo ministro”, ha dichiarato Lecornu, ammettendo la difficoltà di proseguire in un contesto politico frammentato e sotto attacco.
Mandato più breve nella storia di Francia
Salito a Matignon il 9 settembre, Lecornu è rimasto in carica soltanto 27 giorni, stabilendo così un primato negativo: è il premier con il mandato più breve nella storia della Quinta Repubblica. Martedì avrebbe dovuto presentare la sua dichiarazione di politica generale all’Assemblea Nazionale, ma le crescenti critiche dell’opposizione e della destra avevano già minato la sua posizione dopo l’annuncio parziale della composizione del nuovo governo.
Bufera politica e richieste di scioglimento dell’Assemblea
Le reazioni sono state immediate. Jordan Bardella, leader del Rassemblement National, ha chiesto a Macron di sciogliere l’Assemblea Nazionale, mentre Marine Le Pen ha parlato di “farsa ormai giunta al termine”, invitando a restituire la parola agli elettori con nuove elezioni anticipate.
Dal fronte opposto, La France Insoumise ha invocato l’“esame immediato” della mozione di destituzione del presidente Macron, già depositata da 104 deputati, come annunciato da Jean-Luc Mélenchon sui social.
L’ex premier François Bayrou ha invece scelto la via della cautela, chiedendo “riserbo” di fronte a una situazione che ha definito “pesante e preoccupante”, e ha evitato di commentare il futuro politico della Francia.
Mercati in calo a Parigi
Le dimissioni di Lecornu hanno avuto ripercussioni anche sui mercati. L’indice Cac 40 ha aperto in netto ribasso, cedendo l’1,75% a 7.938 punti. I bancari risultano tra i titoli più penalizzati: Société Générale perde oltre il 5%, seguita da BNP?Paribas (-4,45%) e Crédit?Agricole (-4,43%). In calo anche Axa (-3,37%) e Carrefour (-2,6%).
Lo spread tra titoli italiani e francesi si muove in terreno negativo, con un differenziale di 4,2 punti: il rendimento dei decennali italiani sale al 3,55%, quello francese all’3,59%.
Le dimissioni lampo di Lecornu lasciano così la Francia in un momento di forte incertezza politica e finanziaria, mentre all’Eliseo si apre il conto alla rovescia per la nomina di un nuovo premier in grado di riportare stabilità al governo.