Continuano le polemiche attorno all’esclusione di Israele dal Ttg Travel Experience di Rimini, la fiera internazionale del turismo organizzata da Italian Exhibition Group. La ministra del Turismo Daniela Santanchè giudica la scelta «un grande errore», mentre il sindaco Jamil Sadegholvaad difende la decisione definendo la presenza «inopportuna», auspicando però per il futuro un segnale di dialogo.
Nella seconda giornata del salone riminese, in corso da ieri, il dibattito si è acceso dopo la notizia dello stop alla partecipazione dello Stato israeliano. La ministra Santanchè ha espresso netta contrarietà, ricordando come il turismo debba rappresentare un ponte di pace tra i popoli e non uno strumento di esclusione. Ha aggiunto che l’Italia deve restare un Paese accogliente, capace di ospitare i visitatori di ogni provenienza, ponendo al centro la promozione della propria offerta turistica piuttosto che divisioni di carattere politico.
Per sottolineare la sua posizione, la ministra ha deciso di incontrare il consigliere per gli affari turistici dell’Ambasciata d’Israele.
Il presidente di Italian Exhibition Group, Maurizio Ermeti, ha spiegato che la decisione di non includere Israele è stata presa per garantire serenità e sicurezza alle oltre 2.700 aziende partecipanti, desiderose di concentrarsi su affari e progetti legati ai viaggi e alle vacanze, senza tensioni o controversie. Ha precisato che non si è trattato di una scelta politica, ma di tutela del clima generale della manifestazione.
Dal canto suo, il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad ha ritenuto la presenza israeliana poco opportuna in questa fase, pur definendo Israele un Paese amico. Ha spiegato che, quando un amico sbaglia, è giusto avere il coraggio di dirglielo. La decisione, ha aggiunto, vuole essere un segnale rivolto a Israele, con la speranza che nella prossima edizione possano condividere lo stesso padiglione sia Israele sia Palestina, simbolo di dialogo e convivenza.
L’esclusione ha dunque aperto un confronto ampio sul ruolo delle fiere internazionali come spazi di incontro culturale oltre che economico. Rimini, al centro del dibattito, diventa così un simbolo delle contraddizioni e delle aspirazioni di un settore che, pur tra tensioni, continua a credere nella forza unificante del viaggio.