Vi spiego Craxi contro ogni mistificazione.
Ho ricevuto commenti e messaggi sbagliati.
Spesso da coloro che hanno sbagliato tutto su Craxi per tutta la loro vita.
Gli odiatori più accaniti di Craxi oggi lo riscoprono mistificando. Sul suo rapporto con la Palestina e Israele. Mi ribolle il sangue.
Inizio riportando alcuni passaggi del discorso alla Camera dopo la crisi di Sigonella.
“Ebbene se la questione nazionale palestinese esiste, anche l’azione dell’Olp deve essere valutata con un certo metro, che è il metro della storia. Vedete, io contesto all’Olp l’uso della lotta armata non perché ritenga che non ne abbia diritto, ma perché sono convinto che lotta armata e terrorismo non risolveranno il problema della questione palestinese. L’esame del contesto mostra che lotta armata e terrorismo faranno solo vittime innocenti, ma non risolveranno il problema palestinese. Non contesto però la legittimità del ricorso alla lotta armata che è cosa diversa”.
“Quando Giuseppe Mazzini, nella sua solitudine, nel suo esilio, si macerava nell’ideale dell’unità ed era nella disperazione per come affrontare il potere, lui, un uomo così nobile, così religioso, così idealista, concepiva e disegnava e progettava gli assassinii politici. Questa è la verità della storia; e contestare a un movimento che voglia liberare il proprio Paese da un’occupazione straniera la legittimità del ricorso alle armi significa andare contro le leggi della storia”.
Aggiunse che i territori occupati da Israele dovevano essere restituiti. Per la pace.
Dopo aver premesso, però, limpidamente, che noi siamo sempre stati con Israele quando Israele veniva attaccata.
Sempre.
L’uso della forza è legittimo per liberare un popolo. Come principio. Ma, e si riferiva alle dinamiche di allora, e’ sbagliato, soprattutto se è terrorismo, perché non porta da nessuna parte.
Perché bisogna portare le parti al confronto politico.
Ed è quello che fece.
Porto’ Arafat a rinunciare all’uso delle armi e al terrorismo per accettare il confronto politico con Perez, leader israeliano, amico di Craxi e suo compagno dentro l’Internazionale Socialista.
Questa è la verità della storia.
Craxi fu protagonista assoluto e riconosciuto dalle parti, del dialogo di pace.
Che allora come ora è cosa complessa. Riguarda le parti in causa e le cause e il ruolo di tutti i Paesi arabi e mediorientali.
Anche la vicenda di Sigonella rientrava in questo contesto. Per liberare gli ostaggi occorreva una trattativa, Craxi affidò la trattativa ai suoi interlocutori palestinesi e a Mubarak il ruolo di mediatore e garante. E non poteva tagliargli la faccia accettando l’accerchiamento americano a Sigonella. Perché questo avrebbe destabilizzato ulteriormente il Medioriente e il Mediterraneo.
Reagan lo capì dopo. E gliele diede atto in una splendida lettera che potete trovare negli archivi della Fondazione Craxi.
Ciò detto. Oggi.
Israele è stata attaccata brutalmente, il 7 ottobre.
E Hamas non è un movimento di liberazione della Palestina. E’ un gruppo terroristico al servizio dell’Iran. Terroristi che hanno conquistato il potere a Gaza uccidendo gli avversari palestinesi, che per loro sono nemici, presi in ostaggio a Gaza, cioè i palestinesi che legittimamente lottano per la liberazione della Palestina da Hamas.
I palestinesi dell’Autorita Nazionale della Palestina, che,fra i primi hanno adesso aderito al Piano di Pace americano.
E che hanno detto ad Hamas: cani, deponete le armi.
Questo nulla toglie al dramma di Gaza. Alla necessità di porvi fine. Alle responsabilità dí Netanyahu e dei suoi ministri fanatici. Nulla.
Ma confondere Craxi, la sua storia, anche alla lontana, con gli striscioni pro Hamas, nelle piazze “pacifiche”, con i canti antisionisti e antisemiti “dalla terra al mare”, o solo con il birignao dei racconti confusi e ignoranti, dei talk e delle piazze italiane, e’ disgustoso e falso.
È distorcere la storia.
E’ una offesa.
Che rigettiamo con forza.
Sergio Pizzolante