San Marino. Sindacati e governo di nuovo a confronto. Martedì al Concordia si decide la linea della mobilitazione

Settimana decisiva per il fronte sindacale. Dopo giorni di tensione e a pochi passi dal secondo sciopero generale contro la manovra economica, le tre organizzazioni CSdL, CDLS e USL tornano a riunirsi per fare il punto sul dialogo con il governo e sulla prosecuzione della mobilitazione.

Martedì pomeriggio, al Teatro Concordia, si terrà una nuova assemblea dell’attivo dei quadri sindacali. Un appuntamento importante, nel quale verranno valutati gli esiti del confronto politico e decisi i prossimi passi.
Sul tavolo resta una domanda chiara: le aperture annunciate dal governo si tradurranno in atti concreti o si limiteranno a dichiarazioni di principio?

Il mondo del lavoro, già sceso in piazza nelle scorse settimane, attende risposte. I sindacati non sembrano intenzionati a fare passi indietro, ma sono disposti a riconoscere eventuali segnali di cambiamento da parte dell’esecutivo. «Non bastano parole o promesse — fanno sapere dai vertici confederali —. Servono impegni scritti e modifiche reali alla manovra».

Al centro della contestazione restano due punti fondamentali: la disparità di trattamento fiscale tra residenti e frontalieri e l’impatto che la riforma avrebbe sui redditi medio-bassi, già colpiti dall’aumento del costo della vita.
Secondo le analisi elaborate dai tecnici delle tre sigle, le nuove tabelle contenute nella manovra genererebbero uno squilibrio evidente, con carichi fiscali più pesanti per alcune fasce di lavoratori e vantaggi per altre categorie.

Nel documento presentato al governo i sindacati chiedono correzioni immediate e un confronto trasparente prima della seconda lettura del testo in Consiglio Grande e Generale.