Pubblichiamo di seguito una riflessione affidata a Facebook da Lorenzo Forcellini Reffi all’indomani del Rallylegend. Un’analisi che difende l’importanza dell’evento per San Marino, ma che non nasconde le criticità legate alla sicurezza e al comportamento di una parte del pubblico, avanzando proposte per il futuro.

A bocce ferme mi va di dire due parole sul Rally Legend, perché il tema è a me caro e ho letto veramente di tutto.
Da una parte amo il motorsport, dall’altra vedo la gente in giardino arrampicata sugli alberi che rompe vasi, reti e deiezioni varie.
Dal mio punto di vista il principio di base è solo uno, l’evento va “sostenuto” in più sensi del termine:
- Va sostenuto perché è un evento, ormai nazionale, estremamente rilevante a livello internazionale, di grandissima visibilità direttamente sul territorio. E’ il Legend di San Marino a San Marino, non a Imola o Misano. Viviamo un’epoca in cui sembra ci sia la corsa a finanziare roba fuori territorio, manco i pannelli fotovoltaici sono riusciti a mettere quassù, per una volta se portiamo l’acqua direttamente a casa nostra non faremo peccato no? O continuiamo a demolire qualsiasi cosa abbia un minimo di rilevanza continuando con l’idea della Repubblica in stile museo polveroso anni 80 dove non si può far niente?
- Va sostenuto fattivamente, nella pratica, perché avendo raggiunto dimensioni molto importanti in termini di pubblico, e quindi di impatto sul territorio, va gestito opportunamente collaborando con gli organizzatori. E’ una sfida che va vinta subito, la rilevanza dell’evento, infatti, è compresa dai più, mentre è il tema della sicurezza che, giustamente, crea dibattito.
Ora, punto nodale della questione, è che la sicurezza è direttamente collegata al pubblico, diviso in due tipi:
Da una parte ci sono gli spettatori/appassionati la cui gestione immagino sia oggetto continuo delle attenzioni degli organizzatori.
Non esistono gare a rischio 0 (nemmeno salire una scala è a rischio 0, figuriamoci una gara automobilistica) e le zone in sicurezza sono state individuate, io penso sia necessario dare più strumenti a più steward per farsi rispettare. Prendo il mio esempio, a casa mia c’erano decine di persone con due o tre steward, che sicuramente poretti non invidio, inascoltati. Da tutti? No. C’era gente aggrappata alla balaustra esterna alla curva a qualche metro di altezza sul giardino che se ne fregava di loro, di me, dei miei amici e di chiunque gli dicesse qualcosa per poter vedere meglio. Quelli bisogna poterli gestire. Il Tedesco che è arrivato alle 9 di mattina con sedia e panino per avere la visuale migliore fastidio non ne dava. Io per esempio, se fosse necessario, sarei disposto anche a raccontare quello che ho visto Venerdì sera nella mia zona se può essere utile a gestirla meglio l’anno prossimo.
Dall’altra parte ci sono i vandali, i deficienti, i delinquenti che esulano dalla corsa ma riguardano la sicurezza dei cittadini. Quelli che vengono per far casino, spaccare roba, trovar da dire, rubare, incendiare (ho visto delle immagini del capannone sulla superstrada che vorrei non fossero vere. Quelli che invece incendiano i boschi perche tirano i fuochi d’artificio, benchè non intenzionati, si devono prendere comunque le loro responsabilità). Ecco qui si che serve un piano di sicurezza e l’incremento ulteriore di tecnologie di sorveglianza. So per certo che quest’anno sono state montate telecamere (pure a casa dei miei) e abbiamo letto che un drone ha identificato quello che ha lanciato la bomba carta. (Ah per la cronaca, quando in passato proponevamo i droni a supporto della polizia la politica ci rideva in faccia, oggi è diventato San Drone che ci protegge… ma lasciamo stare). In questo caso le forze dell’ordine vanno supportate soprattutto se, e dico se, non hanno le risorse per gestire il raddoppio o triplicazione delle persone presenti in territorio.
Infine c’è il tema della sporcizia e dei danni. Sulla prima devo dire che, almeno nella mia zona, il giorno dopo era stato tutto pulito considerando la gente che c’era. I danni ci sono e so che vengono rimborsati, una proposta ulteriore potrebbe essere una ricognizione nei giorni precedenti agendo sui punti più frequentati dagli spettatori, so che c’è chi si è pagato transenne e recinzioni ma poi vanno montate e se non fatte adeguatamente non servono a molto.
In conclusione, forse ho scritto più di due parole, ma abbiamo un evento importante che necessità di essere supportato nella gestione, non si può permettere che, come spesso accade anche in altri contesti, la minoranza di delinquenti distrugga un momento di festa per tanti e di valore per il territorio.
Lorenzo Forcellini Reffi