L’USOT, Unione Sammarinese Operatori del Turismo, rappresenta le imprese del settore alberghiero, della ristorazione e dei pubblici esercizi della Repubblica di San Marino.
In questa intervista, l’associazione espone la propria posizione sulla riforma dell’IGR e illustra i principali progetti e obiettivi condivisi con il Governo per rilanciare il turismo e l’economia del territorio. Ecco le domande e le risposte
D:Riforma IGR, la posizione di USOT.
R: La posizione dell’Associazione resta invariata rispetto a quanto comunicato alla Segreteria di Stato per le Finanze prima dell’estate: nessuna discriminazione tra lavoratori sammarinesi, residenti e frontalieri. Le imprese di hotel, ristorazione e bar continuano a soffrire la carenza di personale e si reggono in gran parte sui lavoratori provenienti da oltre confine.
Per aumentare le entrate pubbliche, la strada da seguire non è la distinzione tra categorie di lavoratori, ma l’allargamento della base imponibile, la digitalizzazione e l’efficientamento della Pubblica Amministrazione, così da ridurre i costi e migliorare i servizi.
Nonostante i molti annunci, una vera spending review non è mai stata avviata. Un’analisi seria della spesa pubblica permetterebbe di ridurre il disavanzo dello Stato, contenere il deficit e limitare il ricorso al debito, migliorando la sostenibilità dei conti nel lungo periodo.
USOT ribadisce la necessità di un intervento strutturale sulla spesa primaria (quanto spende lo Stato, in sostanza) che in rapporto al PIL resta troppo elevata. Eliminare sprechi e inefficienze libererebbe risorse da destinare a istruzione, sanità, innovazione e infrastrutture. Basti pensare che, in Italia, la Legge di Bilancio 2025 prevede una manovra da 16 miliardi di euro: 10 miliardi di tagli e 6 di nuove entrate.
D: Una delle critiche mosse alla Riforma IGR è l’imposizione di consumare in territorio per i frontalieri, un “obbligo implicito” per accedere alle detrazioni, a fronte di un costo mediamente più alto a parità di prodotto a San Marino rispetto all’Italia. Cosa pensate al riguardo?
R: I consumi interni sono fondamentali per la crescita e la sostenibilità delle nostre attività. Tuttavia, incentivarli tramite obblighi rischia di generare effetti opposti agli obiettivi desiderati.
Meglio puntare su strumenti più efficaci, come l’uso della SMaC per stimolare l’economia interna. In particolare, i premi aziendali legati alle performance dei dipendenti potrebbero essere erogati direttamente sulla SMaC, con una tassazione ridotta.
Allo stesso tempo, sarebbe utile aggiornare la normativa sul welfare aziendale, prevedendo l’esenzione fiscale totale per i benefici concessi ai lavoratori entro un limite annuo. Così si rafforzerebbe il potere d’acquisto dei dipendenti e, insieme, il sistema economico interno.
Quali le principali attività su cui vi state concentrando in questo momento?
Sono diversi i tavoli di lavoro aperti con le Segreterie di Stato. Con quella per il Territorio e il Turismo si sta intervenendo sulla segnaletica del Centro Storico, per renderla più chiara e moderna. Un progetto tutt’altro che semplice, anche per i vincoli legati al riconoscimento Unesco.
Con la Segreteria all’Industria e Sport, invece, si lavora alla realizzazione di una nuova infrastruttura: una piscina di riscaldamento al Multieventi. L’impianto, moderno e funzionale, sarà essenziale per la Federazione Nuoto nell’organizzazione di eventi di livello più alto. Inoltre, sarà progettato per funzionare anche come piscina all’aperto da aprile a settembre, sul modello di quella di Riccione, offrendo così un nuovo spazio di svago per cittadini, residenti delle zone vicine e turisti durante l’estate.
La recente proroga della concessione di suolo pubblico, ottenuta con fatica, rientra in un progetto più ampio: costruire un vero e proprio City Branding che valorizzi l’intero territorio, non solo il Centro Storico.
I prossimi passi?
Serve un vero piano condiviso per far crescere il turismo a San Marino. L’obiettivo è chiaro: aumentare i visitatori, destagionalizzare l’offerta e valorizzare tutto il territorio, a partire dai Castelli della Repubblica.
Per riuscirci, è necessario puntare su eventi sportivi, culturali e congressuali che promuovano la destinazione durante tutto l’anno. Accanto a questo, occorre investire in strutture moderne e servizi efficienti, creando vere sinergie tra pubblico e privato.
Il dialogo con il Governo è fondamentale per introdurre incentivi mirati — e, quando serve, disincentivi — che favoriscano la riapertura delle strutture oggi chiuse o abbandonate.
Tra le priorità anche un piano trasparente di agevolazioni per ristrutturazioni, efficienza energetica, sostenibilità, sicurezza, digitalizzazione e innovazione. L’obiettivo è aiutare hotel, ristoranti, bar ed attività commerciali turistiche a migliorare la qualità e rendere San Marino più competitiva.
I benefici dovranno ricadere su tutto il territorio, per uno sviluppo diffuso e duraturo.
E non va dimenticato: per legge, la tassa di soggiorno pagata dai turisti deve essere reinvestita nel settore turistico.