Lugo, autista ucciso ieri da un sasso a Rieti, Coerbus: “Tragedia assurda, basta aggressioni”

Un’aggressione “assurda, violenta, inaccettabile” che ha spezzato la vita di un uomo al lavoro. A meno di 24 ore dalla tragica morte di Raffaele Marianella, l’autista deceduto ieri in provincia di Rieti dopo che un sasso ha colpito il bus che guidava, arriva la dura presa di posizione di Coerbus, consorzio di aziende di trasporto passeggeri. L’episodio, si legge in una nota, richiede una profonda riflessione sulla sicurezza di un’intera categoria.

La tragedia si è consumata ieri sera, al termine della partita di basket di Serie A2 tra Rieti e Pistoia. Marianella era alla guida del pullman che riportava a casa i tifosi della squadra toscana, quando il mezzo è stato assaltato da presunti ultras locali. Un sasso ha sfondato il parabrezza, colpendo mortalmente l’autista nel pieno esercizio della sua professione.

In un comunicato diffuso oggi, Coerbus esprime “profondo cordoglio e vicinanza alla famiglia dell’autista, ai colleghi e a tutti gli operatori del trasporto”. L’episodio viene definito un campanello d’allarme che richiama con urgenza all’importanza fondamentale della tutela di chi, ogni giorno, garantisce la mobilità pubblica e privata.

“Chi guida un autobus non è solo al volante di un mezzo, è il primo garante della sicurezza, del benessere e della fiducia di tante persone”, sottolinea il consorzio. “Un impegno che richiede competenza, attenzione costante e profonda responsabilità. Tutto questo non può e non deve esporre a rischi come quello che abbiamo dolorosamente registrato”.

La condanna per ogni forma di intimidazione e violenza è netta. Coerbus evidenzia come gli autisti siano professionisti che lavorano spesso in condizioni impegnative e meritano il massimo rispetto e un ambiente di lavoro sicuro. “Non possiamo accettare che un servizio di trasporto passeggeri venga associato a pericoli che vanno ben oltre l’ordinaria attività lavorativa”, prosegue la nota. “Quanto accaduto a Rieti deve portare a una profonda riflessione”.

Il consorzio conferma quindi il proprio impegno a promuovere protocolli e misure di sicurezza sempre più efficaci, rinnovando la solidarietà alla famiglia della vittima e all’intera categoria. L’appello finale è un monito per il futuro: “Ogni viaggio deve essere un’esperienza di fiducia, non di pericolo”.

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