Un colpo studiato nei dettagli per rubare numerose bobine di rame, ma sventato dal rapido intervento dei Carabinieri. Si è concluso con sei arresti in flagranza di reato un tentativo di furto avvenuto la scorsa notte in un cantiere edile in zona San Donato-San Vitale, a Bologna. A finire in manette, con l’accusa di tentato furto aggravato in concorso, sono state sei persone di etnia rom, cinque uomini e una donna, tutte già note alle forze dell’ordine.
L’operazione, come ricostruito in un comunicato dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Bologna, è scattata nella notte tra domenica e oggi. A far scattare l’intervento è stata una doppia segnalazione arrivata alla centrale del 112: l’allarme anti-intrusione del cantiere e la chiamata di un cittadino che aveva notato la presenza di persone sospette nell’area. Sul posto sono state immediatamente inviate alcune gazzelle del Nucleo Radiomobile.
Giunti nei pressi del cantiere, i militari hanno intercettato una Fiat 500 rossa che, dopo un’iniziale esitazione, ha accelerato in direzione delle autoradio. Capito di essere stati scoperti, il conducente ha frenato di colpo, permettendo a tutti gli occupanti di aprire gli sportelli e tentare una disperata fuga a piedi. La loro corsa è però durata solo pochi istanti: i Carabinieri li hanno raggiunti, bloccati e messi in sicurezza.
La perquisizione dell’auto, risultata presa a noleggio, ha permesso di rinvenire vari attrezzi da scasso. Il successivo sopralluogo all’interno del cantiere ha confermato i sospetti. I militari hanno trovato il cancello d’ingresso forzato e la porta di un container, contenente il prezioso materiale elettrico, scassinata. Parte della refurtiva, costituita da numerose bobine e cavi di rame, era già stata accatastata vicino all’uscita, pronta per essere caricata e portata via.
Dopo le procedure di identificazione, i sei presunti ladri, tutti senza fissa dimora, sono stati arrestati. Su disposizione del Pubblico Ministero di turno presso la Procura della Repubblica di Bologna, sono stati trattenuti nelle camere di sicurezza in attesa del processo con rito direttissimo.