San Marino. Commissione Interni. ICEE – Esame dell’articolato e degli emendamenti

Lunedì 20 ottobre, pomeriggio

Dopo la pausa, i lavori della Commissione Consiliare riprendono con l’esame dell’articolato e degli emendamenti del progetto di legge “Indicatore della Condizione Economica per l’Equità – ICEE”.

All’articolo 1 (“Finalità”), via libera a un emendamento aggiuntivo di un comma 2 proposto da Rete che afferma quanto segue: “Le disposizioni contenute nella presente legge e nei relativi Decreti Delegati costituiscono attuazione dei principi costituzionali contenuti nella Dichiarazione dei Diritti, che obbligano ogni persona a concorrere alle spese pubbliche in proporzione alla propria capacità contributiva. In tale ambito, le dichiarazioni rese e le informazioni fornite o detenute dall’Amministrazione, ma da questa non generate, sono soggette all’attività di controllo da parte degli Organi Preposti, anche mediante lo scambio di informazioni, comprese quelle di natura finanziaria, con le autorità competenti di altri Stati, secondo le disposizioni normative vigenti”.

All’articolo 2 (“Ambito di applicazione”) viene respinto un emendamento modificativo proposto da Rete.

All’articolo 3 (“Definizioni”) sono presenti diversi emendamenti. Focus in particolar modo sulla lettera B del comma 1 (“Scala di equivalenza”), rispetto alla quale – dopo un breve momento di confronto – viene raggiunta una sintesi su un emendamento modificativo condiviso da maggioranza e opposizione. Il nuovo emendamento recita quanto segue: “Le disposizioni riguardanti i parametri corrispondenti al numero di componenti in nucleo familiare disciplinate mediante decreto delegato. Tali parametri devono necessariamente tenere conto del numero dei componenti in nucleo familiare con coefficienti maggiorati in presenza di figli minori e persone con disabilità media e grave”. Esso viene approvato all’unanimità con 14 voti favorevoli. Approvati anche due emendamenti modificativi delle lettere N ed M del comma 1 proposti dal Governo. Vengono successivamente esaminati – e respinti – due emendamenti aggiuntivi di Rete che propongono l’esclusione dalle agevolazioni delle persone beneficiarie di trust o che rivestano qualifica di amministratori o siano soci di società immobiliari.

All’articolo 4 (“Nucleo familiare”) viene approvato un emendamento modificativo del comma 1 proposto da Rete. Ritirati due emendamenti modificativi del comma 6 proposti da D-ML e Rete. Al comma 7 arrivano due emendamenti: uno del Governo, approvato senza particolari discussioni; e uno di Rete, che invece è stato respinto. Quest’ultimo punta a evitare che il figlio maggiorenne, nel caso di genitori separati, possa scegliere a quale nucleo familiare appartenere. L’obiezione è che questa facoltà consentirebbe di aggirare i criteri economici scegliendo il genitore con il reddito più basso. La maggioranza, però, difende la formulazione attuale, sostenendo che la scelta del figlio non costituisce una reale elusione e che, per coerenza con il concetto di nucleo familiare come unità unica, non è opportuno intervenire. Il secondo fronte di discussione è il comma 8. Qui Rete propone di includere nel nucleo familiare anche i conviventi che non siano parenti o affini, eliminando un “non” dal testo. Anche in questo caso, però, l’emendamento viene respinto.

Dibattito serrato sull’articolo 6 (“Indicatore della Condizione Economica”). Si apre un confronto sul peso da attribuire rispettivamente al reddito e al patrimonio nel calcolo dell’ICEE. Il Governo propone di modificare il rapporto attuale, spostando la percentuale dal 20/80 al 25/75: una correzione tecnica che aumenta leggermente l’incidenza del patrimonio e che viene approvata. Rete, invece, spinge per un cambiamento più radicale e propone una ripartizione paritaria 50/50, sostenendo che l’attuale sistema finisce per favorire chi ha redditi bassi ma patrimoni elevati. L’emendamento viene respinto, ma il dibattito che ne nasce evidenzia una forte sensibilità sul tema.

Dopo il dibattito sul comma 1 dell’articolo 7 (“Indicatore della condizione reddituale”), i lavori vengono sospesi per tentare una mediazione su un emendamento condiviso da tutti i gruppi. Viene trovata una sintesi che porta all’approvazione di un emendamento modificativo condiviso. Nel testo riformulato si stabilisce che l’indicatore della condizione reddituale è determinato sulla base di tutti i redditi ovunque prodotti, anche per interposta persona, delle spese e delle deduzioni individuate tramite decreto delegato, riferite a ciascun componente o all’intero nucleo familiare, con l’esplicita indicazione che ciò deve avvenire senza generare discriminazioni tra i diversi nuclei familiari. Viene inoltre confermata la sostituzione del regolamento con il decreto delegato e mantenuto il richiamo all’anno solare precedente per la determinazione dei dati. Questa mediazione viene approvata con 12 voti favorevoli, e l’articolo 7, così riformulato, viene infine votato e approvato.

Si passa all’articolo 8 (“Indicatore della condizione patrimoniale”). Anche qui, i gruppi consiliari convergono su una formulazione unitaria che porta al ritiro degli emendamenti precedentemente presentati da Rete e da D-ML. Viene quindi messo in votazione un emendamento condiviso al comma 1, che ottiene 13 voti favorevoli. Il nuovo testo stabilisce che l’indicatore patrimoniale è determinato sommando i valori immobiliari e mobiliari posseduti dai componenti del nucleo familiare, includendo anche quelli detenuti per interposta persona, e che tali valori devono essere riferiti all’anno precedente la presentazione della dichiarazione. Viene inoltre eliminato il riferimento allo strumento del regolamento e sostituito con quello del decreto delegato, che dovrà individuare in modo applicativo i criteri di calcolo. Sempre sull’articolo 8, viene esaminato anche il comma 6, per il quale i gruppi consiliari convergono su una nuova formulazione condivisa. L’emendamento unitario viene approvato con 12 voti favorevoli. Il testo riformulato stabilisce che il valore del patrimonio mobiliare è costituito dalle componenti che sono individuate applicativamente mediante decreto delegato, comprendendo anche i valori mobiliari detenuti all’estero, con massima completezza e senza generare discriminazioni tra i diversi nuclei familiari a cui è riferito l’ICEE.

Alle 19.30 i lavori vengono sospesi. Riprenderanno mercoledì 22 ottobre alle ore 9.00.

Di seguito una sintesi degli interventi:

20251020- Commissione Consiliare Permanente I – lunedi 20 ottobre 2025 pomeriggio