Nella notte tra sabato 25 e domenica 26 ottobre si tornerà all’ora solare. Alle 3.00 le lancette dell’orologio verranno spostate indietro di un’ora, tornando quindi alle 2.00. Il cambio segna la fine dell’ora legale, in vigore dall’ultima domenica di marzo, e comporta più luce al mattino e meno nel tardo pomeriggio. Lo scopo principale è sfruttare meglio l’illuminazione naturale, riducendo la necessità di quella artificiale e favorendo il risparmio energetico. Tuttavia, oggi il contenimento dei consumi derivante dal cambio d’orario è considerato marginale con la diffusione di illuminazione LED e l’uso crescente di dispositivi a basso consumo.
Attualmente il cambio resta in vigore in tutta l’Ue ma da anni si sta discutendo sulla sua reale utilità. Nonostante il dibattito sia aperto da anni, al momento non sono previste modifiche alla normativa europea. Il ritorno all’ora legale avverrà domenica 29 marzo 2026.
Ora solare, gli effetti sulla salute
L’ora solare può migliorare la qualità del sonno per molte persone, perché è più allineata con il ritmo naturale della luce e del buio, facilitando un sonno più regolare e riposante. Tuttavia, alcune persone potrebbero sperimentare ripercussioni negative, soprattutto nell’adattamento iniziale al cambio, come difficoltà a prendere sonno o variazioni del ciclo sonno-veglia. Questi effetti variano da individuo a individuo.
“Ci sono dati della letteratura – piuttosto solidi – che dimostrano che nelle immediate 24-48 ore dallo spostamento dell’orario – sia in termini di ora legale che di ora solare – c’è un aumento degli incidenti stradali e degli incidenti cardiovascolari“, spiega a LaPresse la professoressa Annamaria Colao, ordinaria di Endocrinologia all’Università Federico II di Napoli.
“Questo vuol dire che anche soltanto lo spostamento di un’ora crea uno stress a livello fisico che – nelle persone più deboli, più fragili, magari quelle che già hanno superato i 60 anni o comunque che sono più giovani ma hanno sindrome metabolica, diabete, obesità ed altri cofattori per malattie cardiovascolari – può indurre nelle due giornate successive al cambio un aumento del rischio acuto cardiovascolare. Quindi sarebbe opportuno evitare il doppio spostamento annuale” e “decidere su un orario oppure su un altro”.
“In realtà il cambio da solare a legale è molto peggio. Quindi il problema non è tanto adesso – perché con questo cambio dormiamo un’ora di più e prendiamo più luce la mattina – ma è più accentuato nel cambio nel mese di marzo”, spiega Gianluca Ficca, direttore del Laboratorio del Sonno Dipartimento di Psicologia dell’Università Vanvitelli.
Cosa fare per limitare gli effetti? “Dobbiamo provare a risincronizzarci con l’ambiente il più presto possibile. Va bene approfittare di quell’ora in più di sonno, però bisogna tornare al più presto a un ritmo il più possibile regolare e andare a dormire e svegliarsi sempre alla stessa ora”, conclude.
Cambio dell’ora, quando e perché è stato introdotto
In Italia il cambio d’ora è stato introdotto in modo stabile nel 1966, ma era già stato sperimentato durante la Prima e la Seconda guerra mondiale, per risparmiare energia (in particolare carbone per l’illuminazione). Il termine “ora solare” deriva dal fatto che in questo regime orario il mezzogiorno coincide approssimativamente con il culmine del sole.
Le critiche sulla reale utilità del cambio dell’ora
Nonostante nel 2018 la Commissione europea abbia presentato una proposta per abolire i cambi semestrali dell’ora e l’Eurocamera abbia approvato la misura nel marzo del 2019, a Bruxelles non si è mai arrivati a una decisione definitiva e dunque è rimasto in vigore il sistema attuale.
A risollevare il dibattito è stato lunedì il premier spagnolo Pedro Sanchez, che in un video pubblicato su X ha annunciato che Madrid avrebbe chiesto in Ue di abolire il cambio orario. “Cambiare l’ora due volte all’anno non ha più senso. Aiuta a malapena a risparmiare energia e ha un impatto negativo sulla salute e sulla vita delle persone”, ha affermato il leader socialista.
La Spagna ha avanzato la proposta nell’ambito del Consiglio Ue dell’Energia. Il seguente passo, spiegano da Madrid, sarà aprire il dibattito nel gruppo di lavoro e successivamente procedere con la votazione. Per essere approvato in Consiglio basterà la maggioranza qualificata, anche se è probabile che si cercherà di raggiungere l’unanimità, spiegano fonti governative a LaPresse. Sanchez non ha specificato se preferisca rimanere con l’ora legale fissa o quella solare.
La proposta ha ricevuto il sostegno della vicepresidente esecutiva della Commissione Ue per una Transizione pulita, giusta e competitiva, Teresa Ribera. Al momento l’Italia non si è sbilanciata, con il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani che ha detto di non essere nè favorevole, nè contrario. Secondo Sanchez il cambio orario è ormai una questione obsoleta.
Benjamin Franklin precursore dell’ora legale
Il precursore dell’ora legale fu lo scienziato e politico Benjamin Franklin, che nel 1789, quando era ambasciatore degli Usa in Francia, inviò una lettera a Le Journal de Paris con proposte per il risparmio energetico. In Europa il cambio dell’ora fu introdotto per la prima volta durante la Prima guerra mondiale per risparmiare energia. A causa della scarsità di carbone, le autorità tedesche decisero nel 1916 di far avanzare l’orario per risparmiare su illuminazione e riscaldamento. Tre settimane dopo anche la Gran Bretagna adottò l’ora legale, e a seguire l’Europa e gli Stati Uniti.
Dopo un periodo di stop, il cambio di orario fu reinserito successivamente negli anni ’70 in molti Paesi. L’Ue ha legiferato per la prima volta sulle disposizioni relative all’ora legale nel 1980, con una direttiva volta a coordinare le prassi nazionali esistenti per migliorare il funzionamento del mercato unico.
Diversi studi hanno rilevato problemi di salute
Diversi studi hanno però rilevato problemi di salute legati al cambio dell’ora durante l’anno e anche la portata del risparmio energetico è stata messa in discussione.
In uno studio pubblicato nel 2024, l’American Academy of Sleep Medicine ha affermato che gli Stati Uniti “dovrebbero eliminare i cambi stagionali a favore dell’ora solare permanente, che si allinea meglio con la biologia circadiana umana”. “Le prove supportano i distinti benefici dell’ora solare per la salute e la sicurezza, sottolineano anche i potenziali danni che derivano dai cambi stagionali dell’ora da e verso l’ora legale”, ha affermato l’organismo. Anche negli Stati Uniti infatti si parla di abolire il cambio, una misura che è riuscita a mettere d’accordo Sanchez con il presidente Usa Donald Trump.
4,6 milioni di europei favorevoli all’eliminazione del cambio dell’ora
Nel 2018 l’84% degli oltre 4,6 milioni di europei che parteciparono a una consultazione pubblica sul cambio dell’ora si sono espressi a favore della sua eliminazione. In quell’anno Sanchez annunciò la creazione di una commissione di esperti per valutare cosa sarebbe stato conveniente per la Spagna in termini di produttività, qualità della vita, benessere sociale e risparmio energetico. “È un tema complesso perché occorre considerare diversi fattori, salute economia, prospettive di genere”, ha detto a LaPresse Paloma de Villota, professoressa di Economia presso l’Università Complutense di Madrid, che ha fatto parte del gruppo di esperti.
Ci fu un accordo sul fatto che fosse conveniente togliere il cambio dell’ora e tornare a un orario fisso, ma “non fu chiaro per quale orario fosse più conveniente optare”, se tenere l’ora legale o quella solare, e per questo si consigliò di aspettare ulteriori studi per effettuare una valutazione, ha spiegato de Villota. “Si evinse che il cambio di orario non comporta un grande risparmio energetico“, “mentre pesava molto di più sulla salute“, ha affermato la professoressa.
L’impatto sul turismo
In Spagna, ha rimarcato, è particolarmente complicato decidere per quale orario optare vista l’estensione e la differenza territoriale. Ad esempio l’orario solare fisso avrebbe un impatto gravoso sul turismo nella zona del Levante che comprende Catalogna, Valencia, Baleari, in un settore che pesa oltre il 12% del Pil.
Dopo l’annuncio di Sanchez sul tema è intervenuta la Società spagnola del sonno, che si è detta a favore del cambio orario e ha chiesto di “mantenere in modo permanente l’ora solare”. Quest’ultima “favorisce un ritmo biologico più stabile rispetto a quello estivo, contribuendo a migliorare le prestazioni intellettuali e a ridurre l’insorgenza di malattie”, ha affermato la Società, rimarcando che “dormire adeguatamente per il numero di ore necessario e mantenere un ritmo regolare del ciclo sonno-veglia è uno dei pilastri fondamentali della salute”.
LaPresse