Cronaca. Rimini, omicidio Pierina Paganelli, si entra nel vivo del processo: ammessi solo 95 testimoni dei 149 citati, i figli saranno i primi a deporre

Si delinea la fase cruciale del processo per l’omicidio di Pierina Paganelli, la 78enne uccisa con diverse coltellate il 3 ottobre 2023 nel garage di casa sua in via Del Ciclamino a Rimini. Il giudice ha ammesso 95 testimoni a deporre in Corte d’Assise, operando una significativa riduzione rispetto ai 149 nomi inizialmente proposti dalle parti.

Il percorso per fare luce su chi abbia ucciso l’anziana testimone di Geova entra ora nel vivo. La prossima udienza è stata fissata per il 10 novembre e, con ogni probabilità, vedrà sfilare i primi testimoni chiamati a deporre. Si partirà dai parenti più stretti della vittima: i figli Giuliano, Giacomo e Chiara Saponi. Il loro compito sarà quello di delineare un quadro completo della vita, delle abitudini e della rete di relazioni personali e sociali della madre.

All’interno della lista dei quasi cento testimoni ammessi, circa una quarantina sono comuni sia all’accusa che alla difesa dell’unico imputato, Louis Dassilva. Spicca, al momento, l’assenza di Manuela Bianchi, nuora della vittima e figura centrale della vicenda per la sua passata relazione extraconiugale con lo stesso Dassilva. Il Tribunale si è infatti riservato di decidere sulla sua ammissione, considerando che la sua versione dei fatti è già stata ampiamente raccolta durante il lungo incidente probatorio svoltosi la scorsa estate.

Tra i nomi che compariranno in aula ci sono anche quelli di Valeria Bartolucci, moglie dell’imputato, dei criminologi Roberta Bruzzone ed Ezio Denti, rispettivamente consulente della difesa e per un breve periodo del fronte che univa Dassilva e la Bianchi, oltre a vicini di casa, agenti di polizia e consulenti tecnici. La decisione di sfoltire la lista punta a rendere più agile il dibattimento, concentrandosi sulle testimonianze ritenute più rilevanti per l’accertamento della verità.