La Repubblica di San Marino ha portato ieri in Vaticano un forte messaggio di dialogo e cooperazione, in occasione di una visita ufficiale per il Giubileo 2025. Come racconta oggi “Il Messaggero”, a delegazione, affiancata da alcuni parlamentari britannici, ha partecipato a incontri di alto livello presso la Santa Sede, sottolineando il valore della diplomazia in un momento storico complesso e ponendosi come ponte in vista dello storico incontro tra Re Carlo III e Papa Leone XIV.
La visita di ieri, nel cuore della cristianità, ha visto la più antica Repubblica del mondo e il Regno Unito unire simbolicamente le proprie voci. La delegazione ha rappresentato i valori di indipendenza, fede e dialogo che caratterizzano la storia di San Marino. L’iniziativa non è stata un semplice gesto cerimoniale, ma un’azione concreta di quella che l’onorevole britannico Andrew Rosindell ha definito “diplomazia parlamentare”: un approccio basato su incontri diretti e personali per costruire ponti tra i popoli.
Al centro della missione, come sottolineato sempre a “Il Messaggero” dal console onorario di San Marino a Londra, il professor Maurizio Bragagni, c’è stata la convinzione che fede e diplomazia possano e debbano collaborare per orientare le nazioni verso la comprensione reciproca e la pace. L’onorevole Rosindell ha inoltre ricordato che l’Anno Giubilare rappresenta un invito universale alla speranza, alla solidarietà e alla compassione.

In un contesto internazionale segnato da divisioni, la presenza congiunta della delegazione sammarinese e di quella britannica in Vaticano ha assunto un valore simbolico. Un segnale che, partendo dall’incontro tra istituzioni diverse ma unite da valori comuni, mira a dimostrare come il dialogo sia ancora lo strumento più efficace per costruire un futuro di stabilità e collaborazione.