Rimini, economia con luci e ombre per il 2025: cresce l’occupazione ma crolla l’agricoltura

L’economia della provincia di Rimini mostra segnali di tenuta per il 2025, ma con un andamento a due velocità. Secondo i dati previsionali diffusi dalla Camera di Commercio, elaborati dal Sistema camerale regionale e Prometeia, il valore aggiunto è previsto in lieve crescita (+0,4%), ma dietro questo dato si nascondono profonde differenze tra i settori e alcuni campanelli d’allarme, come l’aumento della disoccupazione e un calo dell’export.

Le stime per l’anno in corso delineano un quadro complesso. A trainare la crescita sono l’industria (+0,7%) e soprattutto le costruzioni (+0,9%), mentre il macrosettore dei servizi si attesta su un più modesto +0,4%. Il dato più preoccupante arriva però dal settore primario, con l’agricoltura che registra una pesante flessione del 4,2%. In questo contesto, il valore aggiunto per abitante si attesterà a 29.300 euro, una cifra inferiore sia alla media regionale (35.100 euro) che a quella nazionale (29.700 euro), evidenziando un divario di produttività. Negativo anche il fronte del commercio estero, con una previsione di calo delle esportazioni dell’1,1%.

Sul mercato del lavoro si registra una situazione paradossale. Da un lato, crescono sia il tasso di attività (al 72,9%) sia quello di occupazione (al 68,8%), segnali di un mercato dinamico. Dall’altro, il tasso di disoccupazione è stimato in aumento, passando dal 4,7% del 2024 al 5,7% del 2025, suggerendo che un maggior numero di persone in cerca di lavoro non riesce a trovarlo. Positivo invece il dato sul reddito disponibile per le famiglie, che segna un incremento del 2,9% a prezzi correnti.

Commentando i dati, il presidente della Camera di Commercio della Romagna, Carlo Battistini, ha sottolineato come i numeri confermino la resilienza del tessuto imprenditoriale locale, in particolare nell’industria e nei servizi. Ha inoltre evidenziato i segnali positivi provenienti dal mercato del lavoro, con l’aumento di attività e occupazione. Tuttavia, Battistini ha rimarcato la necessità di continuare a impegnarsi per colmare il divario di produttività rispetto ad altri territori, sostenendo l’innovazione e promuovendo strategie per rendere le imprese più solide e competitive.