San Marino. L’ASTROLABIO – “L’Addendum: Lo Sconosciuto di San Marino” …. di Augusto Casali

Erano i primi mesi del 2025, quando agli addetti ai lavori dell’Accordo di Associazione all’U.E., giunse notizia di taluni rilievi formulati da alcuni dei 27 Paesi aderenti all’U.E., rispetto al negoziato tra San Marino e Unione Europea, conclusosi nel dicembre 2023, e tra questi l’Italia, che ha sollevato problemi rispetto agli aspetti legati alla vigilanza finanziaria.

L’ex Segretario di Stato Augusto Casali

 

Se ricordate bene, il 2 aprile 2025 una delegazione sammarinese si è recata a Montecitorio per partecipare ad una udienza informale presso la XIV^ Commissione della Camera dei Deputati della Repubblica Italiana dedicata alle politiche dell’Unione europea. La delegazione sammarinese era altamente qualificata e rappresentata dal Segretario di Stato per gli Affari Esteri, dal Segretario di Stato per gli Affari Interni, dal Segretario di Stato per l’Industria e dal Presidente della Commissione Consiliare permanente Affari Esteri.

Dopo i convenevoli di rito la parte italiana ha chiesto “Come sta reagendo la popolazione sammarinese a questo cambiamento epocale?”. Le risposte sono state imbarazzate e non sempre veritiere. Infatti, è stato tirato fuori l’esito di un fantomatico sondaggio dal quale risulterebbe che il 60% dei sammarinesi sarebbe favorevole. Qualcun altro ha citato uno dei tanti ordini del giorno unanimi sfornati del Consiglio Grande e Generale (confondendo il giudizio di 60 persone con il giudizio dell’intera popolazione). Altri addirittura, forse presi dall’euforia, si sono lasciati andare all’affermazione: C’è grande unanimità nel Paese; e come può esserci grande unanimità su qualcosa che i cittadini non conoscono perché gli è stato nascosto il più possibile e gli è stato detto che è troppo difficile da spiegare e poi, tanto, non capirebbero? Tutto ciò è disarmante, oltre che falso, in quanto, se fosse così, per quale motivo il Governo, i partiti ancella, la maggioranza che lo sostiene e la finta opposizione, sono così contrari al Referendum? Dovrebbero richiederlo a gran voce se davvero nel Paese ci fosse grande unanimità!

Ma andiamo avanti. Finalmente, dopo un certo lavorio, attraverso i microfoni della nostra Televisione, il Segretario agli Affari Esteri, reduce da una Commissione mista, rende tutti edotti del fatto che la vicenda Addendum, in via informale è già risolta da qualche mese, e qualche giorno addietro è stata risolta anche formalmente. Bene. A questo punto dovrebbe essere reso noto il contenuto dell’Addendum, visto che tutto è stato risolto. Invece nulla si sa o si può sapere, perché, come al solito, tutto è tenuto segreto. Perché? Che cosa c’è scritto? Salta agli occhi che la materia è di fondamentale importanza e può mutare sostanzialmente la configurazione del negoziato e quindi dell’Accordo di Associazione.

I sammarinesi si trovano perciò di fronte ad un Accordo che non è stato per nulla spiegato, illustrato, e presentato ai cittadini in tutti i suoi aspetti, positivi e negativi. Quindi gli si chiederebbe già così un atto di fede in Beccari. Se poi ci aggiungiamo lo sconosciuto di San Marino, ovvero il contenuto del chiarimento richiesto dall’Italia, cioè l’Addendum, che potrebbe cambiare la sostanza dell’Accordo, l’atto di fede dei nostri concittadini si deve moltiplicare per due. Una specie di doppio salto mortale senza rete.
Già perché mettere la rete
( del Referendum) due o tre anni dopo la caduta al suolo, come asserisce qualche incauto sempliciotto o in malafede, sarebbe inutile e non scongiurerebbe di certo il danno disastroso.

Ma andiamo ancora avanti.

L’Oratore ufficiale in occasione dell’ingresso dei nuovi Capitani Reggenti è stato Maros Sefcovic, Commissario europeo, per il discorso del quale c’erano molte aspettative.

Soprattutto il Segretario di Stato per gli Affari Esteri sammarinese, continuamente impegnato, dal 2023, ad annunciare che presto l’Accordo di associazione sarà reso definitivo, sperava in uno sbilanciamento di Sefcovic sulle tempistiche della firma, il quale però, essendoci evidentemente ancora problemi da risolvere, ha chiaramente detto che “Sarà firmato il prima possibile nel 2026.” Così, anche il 2025 si chiuderà con un nulla di fatto.

D’altronde, se è vero che più di un Paese dell’Unione Europea ha avanzato riserve e se rispondono altresì al vero alcune indiscrezioni, ovvero che l’Accordo è ritenuto di natura mista e quindi ci sarà bisogno dell’assenso di tutti 27 Parlamenti dei Paesi dell’U.E., ho l’impressione che prima che tutto sia concluso passeranno più di un futuro Natale!

Tornando però al famigerato addendum, in pratica, si torna a quanto alcuni, pochi, a dire il vero, tra cui il sottoscritto, affermavano che prima di andare a trattare con l’Europa, forse sperando di bypassare i vicini di casa, sarebbe stato quanto mai opportuno appianare tutte le questioni che riguardano i due paesi. Anche perché, per ovvie ragioni geografiche, per San Marino il rapporto con l’Italia è di fondamentale importanza. La Stessa Stefania Craxi, in visita a San Marino qualche tempo addietro (mi pare settembre 2023), nelle sue vesti di Presidente della Commissione Esteri e Difesa del Senato Italiano, ebbe a dire, senza mezzi termini, che, in prospettiva europea, Avrete bisogno assolutamente di Banca d’Italia e del Mef, per concretizzare l’accordo U.E…..

Come si dice, i nodi vengono sempre al pettine e infatti, poco più di due anni dopo, ecco che arrivano le eccezioni italiane e la necessità di lavorare attorno ad un, come ci ha spiegato il Segretario di Stato per gli Affari Esteri, “claryfing addendum” al testo dell’Accordo di Associazione, ovvero: “la portata dell’articolo 88 dell’Accordo, che prevede la collaborazione tra le nostre autorità di vigilanza e quelle europee. L’obiettivo è che, nell’implementazione dall’ aquis e nella valutazione per l’accesso ai servizi finanziari, si tenga conto delle intese tra San Marino e Italia.”

Ecco, se la mia esperienza di ex Segretario di Stato non mi inganna, occorre fare attenzione alla dizione “Intese tra San Marino e Italia”, perché in gergo finanziario tutto questo riporta all’annoso “Memorandum” tra San Marino e Banca d’Italia che tutti i vertici succedutisi in Banca Centrale di San Marino, in grande maggioranza italiani, non sono mai riusciti ad ottenere dall’Italia, né prima, né dopo, né ora, almeno fino ad oggi.

Quindi il mistero si infittisce. I sammarinesi saranno sempre più disorientati da termini come “Addendum”, “Memorandum”, “Aquis”, dietro i quali si cela il futuro di San Marino, e nonostante questo nulla si sa dell’Addendum.

Rendetelo pubblico e finalmente capiremo qualcosa di più. Non potete continuare a giocare sulla testa dei cittadini sammarinesi. E’ ora che parliate chiaro.

Se, Addendum, alla fine, significa “Memorandum”, campa cavallo! Non è possibile continuare così. Non potete prendere in giro i cittadini fino a questo punto. Anche il delirio di onnipotenza, tipico dei mediocri, ha un limite!

Pubblicate ufficialmente il contenuto dell’Addendum”, così ognuno potrà trarre le sue personali conclusioni, non nascondetevi dietro l’assunto che i cittadini non possono capire. Non capiscono se non glielo spiegate con parole comprensibili, che dovrebbe essere un dovere di coloro i quali dovrebbero rappresentare il popolo.

A San Marino c’è invece in atto un fenomeno strano, quando uno viene indicato come rappresentante degli elettori, alcuni lo diventano miracolosamente, ritiene di poter fare tutto ciò che vuole. Questo è un altro problema, legato alla legge elettorale, che nessuno però,  vuole cambiare. Ma è tutt’altro argomento.

Ne riparleremo….

Augusto Casali